archivio2015

I GIOIELLI – Lazio, ti presento Villalba, la “zanzara” argentina…

villalba
Giocatori come lui sono raggi di sole per chi ama il calcio nella sua essenza, nella sua parte più bella e più infantile.Sono “Angeli dalla faccia sporca”, angeli dalla faccia sporca del calcio del duemila. Stiamo parlando di Héctor Daniel...

Alberto Abbate

di Andrea Colacione

ROMA - Giocatori come lui sono raggi di sole per chi ama il calcio nella sua essenza, nella sua parte più bella e più infantile. Sono “Angeli dalla faccia sporca”, angeli dalla faccia sporca del calcio del duemila. Stiamo parlando di Héctor Daniel Villalba, la zanzara del San Lorenzo de Almagro (il club per cui fa il tifo Papa Bergoglio) che lo ha dapprima svezzato, poi coccolato ed ora se lo gode finché può. Nato il 26 luglio del 1994 a Buenos Aires, nel “Bairro” di Bajo Flores, Villalba è entrato nelle giovanili del “Cuervo” (il corvo per via del colore azul-grana) a soli dieci anni ed ha debuttato in prima squadra contro l’Estudiantes nel 2012, lanciato dall’ex terzino Ricardo Caruso Lombardi che in quella stagione gli ha permesso di disputare ben nove match.

Ma a capirlo fino in fondo ed a valorizzare il suo talento ci ha pensato l’ex bomber di Barcellona, Tenerife e Rosario Central, Juan Antonio Pizzi. Il suo gol contro il Racing ha fatto il giro di tutte le tv argentine e non solo ed il fatto che il San Lorenzo sia uscito sconfitto da quel match disputato al Nuevo Gasometro, non ha intaccato minimamente tale perla.

 

IL GOL - Villalba è partito coast-to-coast dalla propria metà campo e correndo a velocità supersonica, con lo sguardo fisso sulla pelota, ha seminato avversari come birilli con il suo dribbling spumeggiante e le sue sublimi finte, prima di depositare in rete il pallone dell’apoteosi. Dopo Pizzi si è preso cura di lui l’ex grande libero del Central e dell’Albiceleste, Edgardo “El Paton” Bauza, che da giocatore aveva un notevole fiuto del gol, un po’ alla Passarella per intenderci. Sotto la sua guida è ulteriormente migliorato il suo processo di crescita sia in campionato che nella Libertadores, vissuta da protagonista, sia a livello di squadra  che a livello personale. E’ un brevilineo (1,72 per 67 kg)  ma è molto resistente nella corsa e negli uno contro uno, anche grazie a cosce robuste che gli permettono di resistere ai contrasti fisici ed a qualche fallaccio che inevitabilmente deve subire per via dei suoi dribbling che spesso umiliano i  difensori avversari.

 

IL SOPRANNOME - La sua agilità lo fa sembrare molto simile ad una zanzara, una zanzara molto fastidiosa per chiunque abbia l’ingrato compito di doverlo marcare. Gioca a calcio con profonda gioia e regala gioia a tifosi ed appassionati e finché ha potuto giocare in coppia con Angel Martìn “El Tito” Correa, (ora all’Atletico Madrid con il “Cholo” Simeone) ha incantato tutto il Sud America. A Villalba piace giocare sempre la pelota ed inventare magie e possiede un destro tanto preciso quanto potente. In estate stava per passare al Bologna ma alla fine la dirigenza felsinea non ha accettato di pagare il prezzo richiesto da quella del “Ciclòn” e non se ne è fatto nulla. Poco importa perché Villalba che a mio avviso dà il meglio di sé partendo da sinistra e tagliando verso il centro, arriverà in Europa a breve. Molto probabilmente in Spagna se non sarà l’Italia…