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ESCLUSIVA – Gregucci: “Non crocifiggiamo Pioli”

Gregucci
Il problema è il ritardo strutturale ed economico rispetto al resto d'Europa secondo l'ex difensore biancoceleste

redazionecittaceleste

ROMA – Ai microfoni di Cittaceleste.it, è intervenuto Angelo Gregucci, ex difensore della Lazio. Ecco le sue parole: “Il girone della Lazio è abbordabile. Quando vai in Europa a giocare, la differenza si sente. Non siamo più il movimento che con l'Atalanta e il Vicenza andava a giocare in semifinale di Coppa Uefa e Coppa delle Coppe. C'è una squadra kazaka, le differenze si vanno sempre assottigliando nell'immaginario collettivo calcistico degli anni 80 e 90. Abbiamo storia per non spaventarci del Dnipro, che ha ceduto 3 o 4 giocatori. Saint-Etienne? Campo caldo ma abbordabile. Il Rosenborg ha abbassato le sue ambizioni dopo anni di buona permanenza in Champions League. Ripeto, la Lazio rimane la favorita. Siamo anche un popolo che passa dall'esaltazione alla depressione. Avrei fatto il blitz per Jackson Martinez, per portare un giocatore di alto profilo. La linea della campagna acquisti estiva è stata quella di prendere giovani e poi valorizzare. Abbiamo fatto un anno strepitoso, eravamo la squadra che giocava meglio. Il preliminare lo abbiamo affrontato non bene. Se dal 2010 al 2015 4 volte su cinque siamo usciti, ci sarà un motivo. E' un problema di movimento, siamo in ritardo rispetto agli altri, è la grandissima preparazione atletica dei tedeschi, più avanti della nostra. Dobbiamo rivedere i nostri programmi, riposare a natale e partire un po' prima per prepararci. Poi gli 8 giorni a Shanghai... abbiamo bisogno di giocare in Cina? Ma come si fa a giocare una partita su un campo di patate e affidare la regia ai cinesi che hanno sbagliato tutte le inquadrature? In Europa ci sono strutture moderne, noi siamo rimasti indietro di 35 anni. Pioli? Se mi riporta a rivivere tutto quello che ho vissuto lo scorso anno, a me va benissimo. Ci ha fatto giocare un calcio fantastico, non dobbiamo metterlo in discussione dopo due partite. Dobbiamo tenere un allenatore 10 anni. Una società, un allenatore, vanno all'obiettivo se tutti remano nella stessa direzione. Se togli uno o metti un altro cambia poco".

Edoardo Benedetti - Cittaceleste.it