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Rocchi: “Lazio sei la storia della mia vita”.

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ROMA - Tommaso Rocchi, ex capitano della Lazio, ha segnato ieri con il Padova con un guizzo dei suoi, anche se il Padova non ha evitato la sconfitta contro il Trapani. Si è raccontato ai microfoni di Radio Radio, prima della sfida...

redazionecittaceleste

ROMATommaso Rocchi, ex capitano della Lazio, ha segnato ieri con il Padova con un guizzo dei suoi, anche se il Padova non ha evitato la sconfitta contro il Trapani. Si è raccontato ai microfoni di Radio Radio, prima della sfida contro la Juventus, tra presente, passato e futuro.

 

Che sensazione ti ha dato il tuo goal?“E' normale che è da un po' che non giocavo con continuità, che non segnavo, quello che facevo sempre nell'ultimo periodo, giocare a calcio e cercare di fare goal. Ho vissuto un periodo difficile. Poi dopo è arrivata questa occasione del Padova. Adesso purtroppo la situazione è complicata, ma abbiamo questa seconda parte di stagione, dove cercherò di dare il mio contributo ero contento per il goal, un po' meno per il risultato. Mi è piaciuto il discorso dei goal, del numero della maglia. E' stato bello sentire la vostra voce. Mancava Cuffa e ho fatto anche il capitano, la cosa mi gratificava, il goal in profondità è stata sempre una mia caratteristica. Contento per il goal, peccato che non è conciso con la vittoria per la squadra. A Padova sono andato per raggiungere l'obiettivo della salvezza. Ho sempre cercato di dimostrare un qualcosa che serva alla squadra. Andare a Padova significava mettere del mio, in funzione della squadra, cercheremo di meritarci la salvezza, fare goal per un attaccante è la ciliegina sulla torta. Fa parte di ogni giocatore.”

 

Cresciuto nella Juventus e capitano della Lazio. Ti metti sul divano a vedere la partita e cosa pensi?“Prima vorrei dire che sono arrivato alla Lazio nel 2004/05, sono stato quasi 9 anni, ho fatto 300 partite più di 100 goal. La mia storia è Tommaso Rocchi della Lazio. Mi sarebbe piaciuto finire la carriera nella Lazio, le circostanze non me lo hanno permesso, non rimpiango di essere andato all'Inter. Aver accettato di andare al Padova, dimostra che volevo far vedere che sono ancora un giocatore di calcio. Adesso penso al Padova, la Lazio è stata la mia vita e ancora oggi sono molto legato alla gente, la storia della Lazio farà parte sempre della mia vita.”

 

 

Questa punta di amarezza perchè non ti sei sentito un giocatore di calcio oppure ti è mancata la gratificazione giusta?“Tutte due. Questa affermazione è una considerazione fatta. Da una parte non è stato visto quello che ho fatto in 9 anni. Ok è finito un ciclo e potevo anche starci. Le valutazioni si fanno da entrambe le parti. Ad oggi sono andato all' Inter e poi al Padova.Nulla viene per caso, ed è giusto che sian andate così le cose. Penso che sarà una bella partita, la Juve ha qualcosa in più della Lazio. Ma la Lazio gioca in casa, partita difficile per entrambe le squadre. Capisco Klose che se facciamo una grande partita, possiamo pareggiare. Lo capisco, se di fronte ti trovi una squadra tra le più importanti, devi fare di più di quello che puoi fare.”

 

Come arriva la tifoseria e la squadra a questa sfida, sembra che sia passata un epoca lunghissima da quel 26 maggio. Ricordo nei primi anni, contro la Juventus di Capello, con la speranza che la squadra potesse essere determinata. Non sembra la stessa situazione?“Prima era quasi una impresa, la Juve di Capello dei grandi campioni, partire svantaggiati e andare in campo per fare la partita della vita. La Juve sta nelle pirme zone, ma la Lazio è una squadra che può lottare per l'Europa, la differenza tra le due viene fuori, la Juve è più forte la Lazio è meno forte. Se loro non sono al massimo, possiamo fare l'impresa, veniva vista come una vittoria esaltante."

 

Cosa dipende questa rassegnazione in alcuni tifosi della Lazio,manca un pò di progettazione?“Io penso se la Juve gioca da Juve vince, è stata sempre superiore a tutti, lo ha dimostrato in tutti questi anni. Se viene qui, vince. Tu per evitare questo, devi giocare al più del 100%. E' la realtà, quello che dice Klose. Devi fare di più d quello che puoi dare, allora puoi anche vincere.Non devi andare sotto alle tue possibilità. Dobbiamo essere determinati e vogliosi e dare qualcosa in più. La Lazio gioca in casa, il pubblico l'ha sempre sostenuta, sarà una partita apertissima.”

 

Che ne pensi del ritorno di Reja, dopo un anno e mezzo di Petkovic?“Reja l'ho sentito a luglio per telefono, ero a Napoli per alcune cose. Ci siamo sentiti, non aveva ancora la squadra. Quando poi è ridiventato allenatore della Lazio, gli ho mandato un messaggio di in bocca al lupo, sono molto contento, mi ha risposto con un bel grazie. E' una scelta positiva, conosce bene il gruppo può trasmettere quella voglia e quella determinazione di raggiungere i risultati, quello che è successo da un anno, mi sono sentito con Ledesma e Candreva, non so come sia l'ambiente interno,non capisco quello che possa essere accaduto, Reja ha tutte le carte in regola per fare bene. Ci sono però altre squadre che stanno facendo bene. Togliendo Juve,Napoli e Roma che hanno qualcosa in più, Fiorentina, Milan,Udinese, quelle se le giocano con la Lazio.Le prime tre piazze,sono garantite, c'è ancora chance per l'Europa League.”

 

Il 23 di Febbraio chiede alla società di fare di più. La Lazio non ha mai fatto il salto di qualità. Quanto pensi che sia difficile fare il salto di qualità, passare dalla Lazio di oggi al Napoli di oggi? “Mi metto a ridere. Rispondo molto brevemente, la differenza la fa la programmazione, la trasparenza e la chiarezza. Chi c'è, c'è, chi non c'è non c'è. Fare qualcosa che possa incrementare il livello della squadra. In maniera spicciola la differenza la fa il giocatore, il giocatore forte costa, se vuoi una squadra forte devi fare un investimento per migliorare la squadra. Il salto di qualità lo fai così. Faccio l'esempio dell' Inter, non è quella di una volta. Il Milan non ha più Ibrahimovic, è un calcio diverso, bisogna essere bravi a fare strategie di mercato, ma devi prendere un giocatore che possa farti la differenza, un conto è averne 2/3 di giocatori così, se ne cominci ad avere 5/6 puoi aspirare a raggiungere delle posizioni di campionato sempre più alte.”

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