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ISOLAMENTO – Lotito teme il complotto, ma resta in silenzio per se stesso!

ATTENTATI PARIGI - Lotito: 'Lo sport può essere il modo giusto per sensibilizzare tanti appassionati'
Non è il momento di dire anche solo una parola fuori posto. E’ un frangente delicatissimo, con la doppia inchiesta intrecciata a Napoli e Milano sui soldi di Infront e della Fondazione, con la prossima caduta del fido Tavecchio in Figc. Lotito...

Alberto Abbate

ROMA - Meglio che non parlo. Non un bisbiglio e nemmeno un “freddo” comunicato. Si sente accerchiato, Lotito, ecco la strategia del silenzio. Consigliata nemmeno dalla “prode” Macchioni, decisa addirittura dal presidente stesso. Non è il momento di dire anche solo una parola fuori posto. E’ un frangente delicatissimo, con la doppia inchiesta intrecciata a Napoli e Milano sui soldi di Infront e della Fondazione, con la prossima caduta del fido Tavecchio in Figc. Lotito non teme per la Lazio, ma per se stesso. Tuttavia anche i suoi club ne stanno risentendo, almeno secondo la sua sindrome del complotto. Danneggiata la squadra biancoceleste nel derby, già alla vigilia con la sola designazione del “chiacchierato” Tagliavento. E prima ancora la Salernitana aveva subito torti arbitrali. Che Nicchi non abbia particolare simpatia per Lotito è cosa arcinota, ma ora il consigliere federale fiuta una preciso indirizzo dell’Aia. Adesso che lui non è più un “galletto”, meglio pure non protestare pubblicamente.

ISOLAMENTO - Una volta parlava di “tintinnio di manette”, adesso resta in un mutismo assordante. Fa rumore che Lotito non parli. Solo una sfuriata mediatica alla squadra, solo un comunicato dopo le vittorie della Lazio. Coi tre ko in campionato, però, silenzio, parla Pioli e poi Tare. E in Campania ci pensa Mezzaroma. Perché i primi attacchi sono arrivati dalle serie inferiori, da Iodice e tutto il team Gravina nella scalata ai vertici federali. Più in alto, ci sono Juve e Roma sotto traccia nell’opera d’isolamento/liquidazione di Lotito. Che adesso è un altro persino in Nazionale: strano che un showman come lui cerchi di passare il più inosservato possibile accanto a quel Conte, creatura azzurra più sua che di Tavecchio. Non si vanta più, non dà lezioni. Forse si è persino stancato di darle. Dalla sua bocca, l’ultimo imperativo origliato a Formello è “il gruppo fa la forza”. Lui che ha sempre deciso e fatto tutto da solo, orasi sente davvero troppo solo.

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