gazzanet

FOCUS – Che grinta Milinkovic! Ma ora fermate Mauricio…

di Andrea Colacione ROMA – Finalmente si è vista la prima bella Lazio della stagione, a tratti anche bellissima, sulla falsariga dello scorso anno, nonostante abbia giocato in nove dal primo al novantesimo e oltre, ovvero senza un...

redazionecittaceleste

di Andrea Colacione

ROMA - Finalmente si è vista la prima bella Lazio della stagione, a tratti anche bellissima, sulla falsariga dello scorso anno, nonostante abbia giocato in nove dal primo al novantesimo e oltre, ovvero senza un centravanti e con un difensore che per l’ennesima volta ha espresso tutto il campionario delle “schifezze”, anche quelle inimmaginabili. Una Lazio che ha indossato di nuovo l’abito cucitogli su misura dal sarto Stefano Pioli, guarda caso nel giorno in cui ha ritrovato la propria luce perpetua, la stella cometa biancoceleste, ovvero il “Principito” Lucas Rodrigo Biglia, autentico professore del centrocampo. Con il suo ritorno sono riapparse all’improvviso aggressività (con tanto di pressing alto), intensità e capacità di accorciare le marcature, nonostante una difesa come al solito impresentabile, a causa di interpreti assolutamente inadeguati. Ed insieme a tutto ciò personalmente mi sono piaciute molto la mentalità ed il carattere, la capacità di saper soffrire e di volere a tutti i costi la prima vittoria in trasferta che ad un certo punto sembrava una “mission impossible”, nonostante il totale dominio della partita dal principio alla fine. Ora però non bisogna montarsi la testa e si deve continuare a pedalare: la prestazione è stata maiuscola ma bisogna tenere a mente anche il fatto che il Verona ieri era super rattoppato e con un attacco completamente amputato.

MILINKOVIC-SAVIC - Dietro alla “Luce Perpetua” ed insieme al  solito fantastico Dusan Basta, ad un gagliardo Senad Lulic e ad un ritrovato Marco Parolo, oggi mi voglio soffermare sulla prova di Sergej Milinkovic-Savic che a mio avviso è stato autore di una gara molto importante. Il giovane talento serbo, di cui personalmente vi ho sempre parlato molto bene, soprattutto quando per molti era un illustre sconosciuto, si sta inserendo in fretta sia nel gruppo che nei meccanismi della squadra e sta migliorando di partita in partita. A mio avviso ieri è stato un elemento decisivo con la sua potenza e con la sua intraprendenza. Questo ragazzone dal fisico imponente sta bruciando le tappe e dopo aver vinto il mondiale under 20 da gran protagonista si è già guadagnato una meritatissima convocazione nella propria nazionale che nonostante il talento di diversi interpreti dovrà ricostruirsi e diventare un gruppo vero dopo i recenti flop. Milinkovic-Savic non è velocissimo per via del proprio fisico da giraffone ma dispone di un’ottima tecnica: ieri ha messo da parte il fioretto ed ha tirato fuori gli artigli della tigre, recuperando palloni, difendendoli con grande ardore  e trascinando la squadra con la propria furia agonistica. Sembrava che avesse le ganasce al posto dei piedi e strappargli il pallone sembrava ai limiti dell’impossibile. Si è guadagnato la punizione decisiva con grande personalità, quella personalità che mostrato nel corso degli interi novanta minuti. Dai suoi piedi sono partiti alcuni suggerimenti importanti, in qualche caso cestinati da Djordjevic ma la sua è stata anche una gara di grande sacrificio e di aiuto in fase difensiva, soprattutto nel gioco aereo. I contenuti appartengono al proprio dna tecnico e risulteranno essere sempre più preziosi grazie a quella continuità che migliorerà di partita in partita. In mezzo a tante follie di mercato (in qualche caso a mio avviso volute), possiamo quantomeno dire che il duo Tare-Lotito sul suo conto ha avuto l’occhio lungo e la pazienza di riuscire a chiudere un’operazione importante che ad un certo punto stava per saltare.

MAURICIO - Su questo pseudo calciatore ho ormai terminato gli aggettivi da tempo ed anzi vi confido che ormai mi ha scatenato un esaurimento nervoso cronico. Anche ieri per l’ennesima volta ha messo in scena tutto il campionario delle “schifezze” possibili e immaginabili. Ha due mattoni di cemento al posto dei piedi, senso tattico zero e neppure un briciolo di intelligenza calcistica. Ogni volta che il pallone gravita dalla sue parti va nel panico e manda nel panico compagni, tifosi ed allenatore che nonostante le super ristrettezze in quel ruolo, ancora si ostina a mandarlo in campo, facendo del male in primis al ragazzo e poi alla squadra ed alla tifoseria laziale. Per quanto è brutto e scarso sembra uscito fuori da un film horror di Dario Argento: rinvii sbagliati con palloni che viaggiano in senso opposto alla fisica o svirgolati, gomitate, karate e lotta di Kung Fu: signori fatevene una ragione ma questo è il suo calcio, ovvero un calcio che non si vede neppure in parrocchia la domenica o nelle partite tra scapoli e ammogliati. Ormai sta battendo tutti i record mondiali di ammonizioni ed espulsioni (Inter, Leverkusen, Verona etc…). Non è mai tranquillo, attento ed efficace, non usa mai  il cervello e non tiene mai a posto braccia e gomiti. E’ impresentabile, semplicemente perché non è mai stato presentabile e vederlo in campo è una perenne agonia per chiunque ma soprattutto per lui stesso. Mandarlo in campo significa semplicemente fargli del male perché uno così non può giocare neppure in terza categoria. Dovrebbe fare il difensore ed invece lascia autostrade agli avversari ed ogni volta che esce lascia la difesa scoperta di trenta o quaranta metri. Perdonatemi l’eccessivo accanimento ma è la pura verità: sembra un calciatore raccolto tra gli avanzi di una “pattumiera” e con lui si gioca sempre in dieci o perché si fa buttare fuori a causa di falli stupidi e plateali o perché combina disastri incalcolabili. E credetemi che mi dispiace soprattutto per lui perché tutti me lo descrivono come un bravo ragazzo che si fa ben volere nello spogliatoio ma mi dispiace anche per la Lazio e per i tifosi laziali che in ogni partita devono assistere all’intero campionario degli errori e degli orrori. Chi ha i paraocchi se ne deve fare una ragione: Mauricio è una comica continua, è una statua di cemento andato a male nel cuore della difesa ed un pezzo di legno sarebbe più reattivo di lui. Sta riuscendo persino a fare peggio di Ciani e mi domando come mai questa società tutti gli anni riesca nell’impresa di presentare il peggior difensore centrale di tutta la Serie A e non solo… Va assolutamente fermato: gli va tolto il patentino da calciatore. Per il bene della Lazio, del calcio ma soprattutto per il suo bene. Nella vita esistono tanti altri mestieri e tanti altri sport. A Mauricio consiglio vivamente di darsi al wrestling o al pugilato.