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L’ENIGMA – Candreva quasi un mese fuori con la Lazio, titolare con l’Italia: tutto normale?

Candreva
Lo aveva chiamato venerdì scorso, lo aveva pregato al telefono: «Cerca di non forzare col Frosinone». Accontentato oltre ogni aspettativa. Adesso il ct Conte è pronto a schierare Candreva con Pellé e Insigne dopodomani sera contro...

Alberto Abbate

ROMA - Lo aveva chiamato venerdì scorso, lo aveva pregato al telefono: «Cerca di non forzare col Frosinone». Accontentato oltre ogni aspettativa. Adesso il ct Conte è pronto a schierare Candreva titolare - con Pellé e Insigne - dopodomani sera contro l’Azerbaijan. Che bel regalo gli ha fatto Pioli. Nemmeno un minuto in campo domenica, Antonio è fermo addirittura dal 17 settembre: era entrato dalla panchina a Dnipro, dopo due sostituzioni consecutive in campionato. Aveva il broncio, Candreva, a Coverciano ritrova un gran sorriso. Ma è normale che un giocatore, out 20 giorni e quindi inutilizzato dal proprio club, debba rischiare ricadute con la Nazionale? E’ una domanda di principio, per il resto bisogna solo fare gli scongiuri. L’esterno, la scorsa settimana, aveva giurato di sentirsi benissimo, eppure Pioli lo aveva tenuto al caldo in panchina. Conte lo rilancia subito: era stato decisivo a settembre nelle vittorie contro Malta (il cross per Pellé) e Bulgaria (il rigore conquistato e trasformato da De Rossi). Perfetto fratello d’Italia, Candreva ora è atteso come figliol prodigo biancoceleste.

IL RIENTRO A FORMELLO - L’anno scorso si sbloccò e realizzò il suo secondo centro il 5 ottobre proprio col Sassuolo. Prossimo avversario al rientro dalla sosta (il 18 ottobre). C’è la firma di dieci giocatori biancocelesti nei tabellini di quest’avvio stagione. Incredibile, manca quella di Candreva: il centrocampista biancoceleste del record (12 centri) è fermo a un “misero” assist alla prima col Bologna. Non solo: fuori per 5 gare Antonio, i compagni ne vincono quattro. Un oltraggio o uno sprone? Qualche indizio alla risposta: l’esterno s’era fatto male da solo alla caviglia, aveva il muso, ora è pimpante. E ancora: prima della Supercoppa, offeso aveva rifiutato i gradi di vice-capitano, adesso se li riprende e non se li toglie più. S’è confrontato con Pioli, s’è chiarito, avrà la fascia quando mancherà la luce di Biglia. Quando non ci sarà Lucas (speriamo non a gennaio per una cessione), toccherà a leader Candreva illuminare la Lazio. E non solo l’azzurro.