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La Lazio ferma la Juve, Klose: “Ora pensiamo al Napoli perché potremmo giocare tre derby in una settimana”

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ROMA – A Klose non si comanda. Tre derby, li vuole giocare tutti: «Ora pensiamo al Napoli perché potremmo giocare tre derby in una settimana» . Tre derby di fila, uno dietro l’altro, un sogno tutto romano. Li vuole...

redazionecittaceleste

ROMA – A Klose non si comanda. Tre derby, li vuole giocare tutti: «Ora pensiamo al Napoli perché potremmo giocare tre derby in una settimana» . Tre derby di fila, uno dietro l’altro, un sogno tutto romano. Li vuole Klose, proverà a prenderseli la Lazio battendo il Napoli mercoledì in Coppa Italia, realizzando il disegno del destino. Dall’urlo finale di Miro a quell’urlo rimasto strozzato in gola quando il tedesco ha incornato a botta sicura. Sembrava dentro il pallone, neppure Klose sa come ha fatto Storari ad evitarlo, a deviarlo sulla traversa: «La Juve è stata fortunata, non so come Storari ha fatto a parare quella palla, è stato bravo nel momento decisivo. Avremmo meritato di vincere, ma loro sono stati pericolosi per tutta la partita». Klose e quella capocciata che sarebbe sfuggita a qualsiasi occhio umano, a qualsiasi radar, non a quelli di Storari. L’incornata era pronta a trasformarsi, non s’è realizzata. A Klose non si comanda anche se il gol gli rimane in canna, l’ha tenuto in serbo per il match del S.Paolo, dall’inizio o in corsa lo giocherà.

 

IL RIGORE – Klose contro Buffon prima di Klose contro Storari: «Il rigore è stato un momento importante…», ha confessato Miro all’agenzia tedesca Dpa, era presente ieri all’Olimpico, ha strappato alcune parole al tedesco prima che lasciasse lo stadio. Un rigore gliel’ha donato Buffon, due gol glieli ha negati Storari, questo è il calcio. Klose, pur non segnando, ha messo lo zampino nel tabellino. «Non abbiamo obiettivi, pensiamo partita dopo partita», ha sentenziato il Kaiser a domanda precisa. Partita dopo partita, bisogna andare avanti così, passo dopo passo. Gli è mancata la gioia perché gli è mancata la mira, ma davanti alla porta lui c’è sempre: «Sto bene, non ho più problemi alla spalla destra» , ha detto tirando il respiro. Miro fa da apripista in campo e nel calendario, le lancette della storia le ha sempre spostate in avanti, vuole continuare a farlo. Lotito spera nel suo rinnovo, l’ha detto ieri, è convinto di strappare il suo sì, si vedrà a fine stagione, è ancora presto. Klose non guarda oltre, vive alla giornata, punta gli obiettivi che si presentano sul cammino. Ci ha provato e riprovato di testa ieri, nelle ultime uscite è stato impreciso e sfortunato anche di piede. Nel 2014 ha colpito contro l’Inter, ha ciccato il gol-vittoria a Bologna, non ha punto a Udine, ha sfiorato il bingo ieri contro Madama, è carico, basta questo per sperare, il gol è questione di attimi.

IL GRIDO – Miro vuole i tre derby, spinge la Lazio verso la rimonta, la vuole riportare in alto, non sarà facile, ci proverà. S’è messo alle spalle un 2013 da incubo, farcito di infortuni, l’hanno frenato e penalizzato. Il 2014 è iniziato sotto auspici migliori, lo porterà ai Mondiali, lo avvicinerà ai record da battere, ne ha tanti segnati in agenda. Loew non farà regali e sconti a nessuno, neppure a Miro il Grande. La sua convocazione non è in discussione, ci mancherebbe, ma il cittì della Germania vuole il suo bomber al massimo della forma. Klose lo sa, sta crescendo di condizione, ha lottato per 90 minuti, è cresciuto nella ripresa e la rincorsa continua. Con tutti i gol che il destino gli ha negato se ne vedranno delle belle, se li riprenderà con gli interessi. Magari nel derby triplicato. (Corriere dello Sport)