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SI GIOCA – La Lazio lancia la sfida alla prima della classe e non si cura dei “nipoti”…

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ROMA - Nonostante la pausa per le nazionali, l'amaro dopo Empoli non è svanito. Anzi, rimane ancora forte in bocca nella truppa biancoceleste guidata da Stefano Pioli, tanto che quella che doveva (e poteva) essere una vittoria pesante - per...

redazionecittaceleste

ROMA - Nonostante la pausa per le nazionali, l'amaro dopo Empoli non è svanito. Anzi, rimane ancora forte in bocca nella truppa biancoceleste guidata da Stefano Pioli, tanto che quella che doveva (e poteva) essere una vittoria pesante - per la classifica - e quasi scontata - per gli scommettitori - s'è tramutata in un brusco risveglio dall'appena accennato sogno Champions League. E la ripresa all'Olimpico sarà tutt'altro che facile visto che a far visita arriveranno i bianconeri della Juventus vogliosi e convinti di poter continuare la loro cavalcata verso il quarto podio tricolore consevutivo. "La Juve è la squadra migliore d'Italia - ha affermato a tal proposito il bomber laziale Djordjevic, parlando in settimana ai microfoni di SkySport - abbiamo grandi motivazioni, giochiamo in casa e vogliamo vincere. I bianconeri hanno grandi calciatori, sono forti ma per noi è importante non essere lontani da loro in classifica".

 

APACHE - E nel gioco delle figurine, a rispondere a lui o a Miro Klose (sarà ballottaggio fino all'ultimo) ci penserà Carlitos Tevez, macchina da gol che già si sfrega le mani pensando alle pesanti assenze che hanno colpito (di nuovo) la zona arretrata dell'undici laziale. De Vrij e compagni, saranno dunque chiamati agli straordinari visto che per fermare la furia - tutt'altro che cieca - dell'apache Argentino, non basterà il solito "compitino" della domenica.CHOC - Questo, è quello che serve. Difficile, certo: ma non impossibile. Una vittoria contro la prima della classe - oramai da anni in maniera indiscutibile - regalerebbe infatti alla Lazio non solo tre punti preziosissimi nella corsa all'oro del terzo posto, ma anche la consapevolezza di esserci - ancora - così da poter guardare al futuro in maniera evidentemente più ottimistica. A gridare vendetta c'è un palo di Keita dello scorso anno (che ancora trema) e più di qualche occasione mancata, spesso all'ultimo secondo. Così, senza pensare ai possibili strombazzamenti da festa scudetto dei nipoti - non parenti - dell'altra sponda (della penisola) la Lazio potrà e dovrà mettercela tutta, per provare a far fuori la stra-favorita per il match di stasera, da ogni casa di scommesse. In settimana mister Pioli ha caricato la squadra nel lavoro ma non troppo nelle motiviazioni che per un gruppo di ragazzi ambizioso come quello della Lazio, certamente non verranno a mancare in una notte che si prospetta già saporita, in campo e sugli spalti. Dove i laziali saranno tanti, belli e colorati. Come sempre.

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Roberto Maccarone - Cittaceleste Magazine