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Una Lazio con la bava alla bocca ferma la Juventus. I legni decidono la gara: fortunati i bianconeri…

Una Lazio con la bava alla bocca ferma la Juventus. I legni decidono la gara: fortunati i bianconeri… - immagine 1
ROMA - E' stata una bella Lazio quella vista stasera. Una squadra importante, tonica, che è sembrata una lontana parente della sorella spenta d'inizio stagione. Complimenti a Reja, che ha saputo riversare nella mente dei suoi calciatori la...

redazionecittaceleste

ROMA - E' stata una bella Lazio quella vista stasera. Una squadra importante, tonica, che è sembrata una lontana parente della sorella spenta d'inizio stagione. Complimenti a Reja, che ha saputo riversare nella mente dei suoi calciatori la sua idea di calcio, fatta di quell'aggressività e di quel temperamento necessari per sopraffare la Juventus. Il primo tempo è stata così una sinfonia d'emozioni, alti e bassi che hanno visto Berisha miracoloso su Llorente, più ispirato del comunque inesauribile Tevez, e Klose ergersi dalla faretra delle frecce biancocelesti. Un rigore, quello che il tedesco è andato a prendersi, per certi versi simile allo stesso che si conquistò in un derby, fruttando il rosso quella volta Stekelenburg. Qui via Buffon al termine di una settimana "horribilis", o presunta tale. Ce lo diranno le sue avventure private se e quanto negativa.

 

Candreva gol e la Lazio passa, capace poi di pressare tutta la gara grazie alle scorribande di Biglia ed Hernanes. Un mastino l'argentino, quasi più dinamico del "fratello" nell'Albiceleste Mascherano, ispirato Il Profeta. Stasera il brasiliano voleva giocare, lo si è visto. Cosa è mancato allora? Forse solo un pizzico di fortuna, perchè mentre da un lato il redivivo Storari devia con un miracolo il colpo di testa di Klose sulla traversa interna e Keita trova solo il palo al termine di una stupenda azione personale, dall'altro Llorente trova il sette baciando proprio il legno con una girata fortuita e spettacolare. Finisce così 1-1, un pareggio che aumenterà sicuramente le convinzioni di una Lazio in ripresa che dal mercato, ci perdoni il Marchese del Grillo citato da Lotito, si aspetta per forza di cose rinforzi importanti, anche spendendo 100 e ricavando 50. Dall'altro resta il retroamaro gusto di aver fermato la Juventus senza però la stoccata che potesse regalare qualcosa in più un punticino. Bicchiere mezzo pieno, e chapeaux.

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