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LAZIO IN CRISI – Pioli ha la soluzione

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Il trequartista per rinascere!

redazionecittaceleste

ROMA - E’ sempre chic giocare con il trequartista. Ti fa pensare alla fantasia, al vecchio 10, ai colpi magici, alle invenzioni, ai passaggi filtranti, agli uomini-assist, ai gol serviti su un piatto d’oro. E’ sempre utile avere a disposizione gente capace di rifornire gli attaccanti. Pioli può contare su quattro uomini buoni per la trequarti: Candreva, Felipe Anderson, Mauri e Morrison. Hanno caratteristiche diverse, possono fare al caso della Lazio e del suo allenatore. Pioli - assicura il Corriere dello Sport - sta pensando al rombo, al 4-3-1-2, dall’arrivo di Matri in poi. Piazzando un uomo dietro le due punte può aggiungere fantasia e qualità alla manovra. E’ ciò che serve, è ciò che non deve mancare mai, soprattutto quando Biglia è assente. Pioli cerca disperatamente la sua Lazio: ieri allenava una squadra, oggi un branco. In mezzo al guado ci sono differenze abissali, di gioco, di velocità, di atteggiamento. La figura del trequartista può risolvere qualche problema.

Candreva e felipe. Sono in quattro, si giocheranno il posto, il concorso è aperto. Candreva nasce centrocampista offensivo, sforna assist in continuazione, nella Lazio e in Nazionale. Da trequartista potrebbe accendere le punte e sganciare i suoi tipici bolidi. Sa adattarsi in vari ruoli, l’ha dimostrato. Non farebbe fatica accentrandosi, ha la tecnica necessaria per coprire il ruolo. C’è un solo rischio. Un conto, per un velocista, è correre a tutta fascia. E’ diverso dare le spalle alla porta e avere meno spazio per inserire il turbo. Un trequartista un po’ atipico è Felipe Anderson. Indossa la maglia 10, è fatta su misura per i rifinitori. E’ un altro uomo-assist, i dribbling li compie in accelerazione, questo lo aiuterebbe a rilanciare l’azione in un amen. I trequartisti brasiliani son da sempre tra i migliori al mondo in quanto a inventiva calcistica.Mauri e Morrison. Candreva e Felipe sono in buona compagnia. A loro s’aggiungono l’ex capitano Mauri e l’inglese Morrison. Mauri ha giocato ovunque durante la sua carriera, anche da da esterno basso, via via s’è esibito da centrocampista, da attaccante esterno, da trequartista e da finto centravanti. Fu Delio Rossi ad utilizzarlo da rifinitore, l’esperimento funzionò. Mauri è l’uomo dell’ultimo passaggio per eccellenza nella Lazio, sa legare i reparti, una figura così è mancata nelle prime uscite. E poi c’è Morrison, nasce numero 10, ha sempre giocato da rifinitore, il 4-3-1-2 è perfetto per le sue caratteristiche. Morrison s’è visto poco o niente finora, spera di avere più spazio. A Verona, quando è entrato, s’è piazzato proprio sulla trequarti, è partito lento forse a causa dell’infortunio accusato a fine luglio e delle panchine continue. L’inglese ha grandi qualità, sa inventare colpi magici, deve accelerare altrimenti sarà sempre prevedibile. In Inghilterra i ritmi sono alti, non certo bassi. Ecco perché è logico aspettarsi miglioramenti sotto il profilo della corsa. Candreva, Felipe Anderson, Mauri e Morrison possono essere una chiave nuova, possono accendere la luce, ispirare i bomber imbeccandoli. S’è segnato con biblica sofferenza. Ora basta.

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