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Camolese: “Giocare nella Lazio è come toccare il cielo con un dito”

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Ecco le sue parole

redazionecittaceleste

ROMA - L'ex giocatore biancoceleste Giancarlo Camolese, ai microfoni di Lazio Style Radio, ha raccontato le sue stagioni nella capitale.

Queste le sue dichiarazioni nel giorno in cui la società compie 119 anni: "Le stagioni in cui sono stato alla Lazio sono state ricche di soddisfazioni, due annate stupende e storiche, le porto entrambe nel mio cuore. Essere un calciatore della Lazio per me ha significato toccare il cielo con un dito, dato che venivamo dalla Serie C. La Società ebbe molto coraggio nel credere in me e nel fatto che avrei potuto fare bene in un grande club come quello biancoceleste".

LA LAZIO DI FASCETTI

"Fascetti era un allenatore che credeva nei giovani, ci vedeva di buon occhio, sapeva che avremmo dato tutto per quella maglia. Nei momenti difficili è sempre stato freddo e razionale, portando tutti sulla retta via e mantenendo unito e compatto il gruppo. La nostra forza era il mix fra i giocatori esperti ed i più giovani, il giusto assetto per fare bene. Sono stati bravi ad immergere tutti nella realtà Lazio e trarre le migliori qualità da tutto il gruppo con forza ed unione. Non ho mai creduto che questa squadra non riuscisse ad ottenere la salvezza, ero sempre convinto che l’avremmo spuntata noi. Contro il Vicenza è stata una bella prova, c’erano 70.000 persone all’Olimpico ed il gol di Fiorini decretò la vittoria della Lazio.C’era la voglia che finisse tutto nel migliore dei modi e in maniera positiva. La stagione della Serie B, al termine della quale siamo stati poi promossi in A era stata più “semplice” rispetto all’anno prima. È un piacere per me ricordare questi momenti di lazialità e di passione che hanno fatto parte della mia storia di calciatore".