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EX LAZIO – Biava: “Lazio, puoi farcela!”

Biava
“Sicuramente nel campionato italiano è sempre difficile ripetersi, ma la Lazio ha giocatori importanti, che ora purtroppo sono fuori. Ora, inoltre, c’è anche un nuovo bomber, Matri, che mi è sempre piaciuto. Con Klose e Djordjevic c’è...

redazionecittaceleste

ROMA - Insieme ad André Dias ha guidato con sicurezza e abnegazione la retroguardia biancoceleste per quattro lunghe stagioni. Nel giugno del 2014, in concomitanza della scadenza del contratto, sveste la maglia laziale per accasarsi all’Atalanta, portando con sé una valigia carica di ricordi – su tutti, spicca la storica Coppa Italia vinta contro la Roma il 26 maggio 2013 – e mantenendo nel corso del tempo un forte legame con la piazza romana, tanto da ricevere per mano del nostro direttore Guido De Angelis il Premio Lazialità 2014. Giuseppe Biava, intervenendo ai microfoni di ‘Quelli che hanno portato il calcio a Roma‘, ha parlato - riporta lazialita.it - del suo momento attuale, dell’avvio di stagione della Lazio e tanto altro.

Si parte proprio dal mancato rinnovo con i nerazzurri bergamaschi: “Non ho dato l’addio per mia volontà, mi sarebbe piaciuto continuare, pensavo di meritare il rinnovo, così non è stato e per ora sono fermo. Ho una certa età, sono consapevole che potrebbe essere stato il mio ultimo anno in campo, ho fatto il corso da allenatore. Vediamo, intanto mi guardo intorno. Per gli svincolati c’è sempre tempo, ma ripeto ho in testa l’idea di aver concluso l’ultimo anno. Ora cerco di entrare in un’altra ottica, mi piacerebbe iniziare con i bambini. Guardo in giro qualche settore giovanile. Albinoleffe o Atalanta? All’Albinoleffe ho fatto tanti anni, l’Atalanta ha un settore giovanile molto importante, ha sempre puntato sui giovani. E’ un’ambizione che ho“.

Ancora sull’esperienza atalantina: “Tutte le mie riconferme le ho sempre conquistate sul campo, ogni anno, anche alla Lazio. Pensavo di averla meritata anche quest’anno, probabilmente avevano altre idee. Ho avuto tante richieste in serie C, con il Verona c’è stato qualcosa, ma poi non si è fatto più niente. Ero convinto di rimanere qui, mi avevano detto di tenermi allenato, alla fine non se ne è fatto niente. Reja? pensavo fosse un punto a mio favore, non è stato così. Mi aspettavo una chiamata dal mister, neanche quella c’è stata“. Ci sono stati anche cambiamenti dirigenziali, che insieme alla nuova regola delle rose, ha compromesso la sua permanenza: “Anche questo ha influito, come la regola dei 25, la società hanno fatto fatica a vendere. Probabilmente eravamo in troppi, non sono riusciti a sfoltire la rosa“.

Dal campo alla panchina, l’ex difensore biancoceleste aggiunge: “Fare l’allenatore è un mestiere diverso, mi veniva più facile giocare. Però mi piace stare con i ragazzi, mettendo a disposizione la mia esperienza e passione. Spero di essere portato, non so se sarò l’altezza. Intanto spero di iniziare“.

Il discorso si sposta poi sui centrali della Lazio: “Ho visto quasi tutte le partite di questo inizio stagione. Il preliminare ha lasciato l’amaro in bocca, all’Olimpico avevano fatto una buona partita, riuscendo a vincere. Al ritorno le assenze hanno pesato tanto e il Leverkusen ha dimostrato di avere qualcosa in più a livello fisico. In difesa c’è qualche difficoltà, non c’è il miglior de Vrij che ha accusato dei problemi fisici, ma la rosa è competitiva, può ripetersi, pur avendo inserito giovani interessanti. Dei miei ex compagni, sento ancora Radu, con lui ho ancora un rapporto. De Vrij? Ha dimostrato di essere forte al mondiale e nel campionato scorso. Mi piace anche Gentiletti, che è stato molto sfortunato nella scorsa stagione e mi è piaciuto Hoedt nell’ultima partita. C’è buon materiale, il futuro è dalla loro parte“.

Ricordando l’esperienza romana, l’ex numero 20 ha rivelato: “Mi rimangono quattro anni e mezzo stupendi, in cui mi sono sentito un giocatore e in cui ho vinto una Coppa Italia importantissima, che per me vale quanto uno scudetto. Giocare in quello stadio, poi, era il massimo per me. Quella partita (il derby con la Roma in finale, ndr) era difficilissima a livello mentale, penso sia stata la mia miglior partita“.

Ancora sul primo scampolo di stagione: “Sicuramente nel campionato italiano è sempre difficile ripetersi, ma la Lazio ha giocatori importanti, che ora purtroppo sono fuori. Ora, inoltre, c’è anche un nuovo bomber, Matri, che mi è sempre piaciuto. Con Klose e Djordjevic c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per Biglia, invece, la società non ha trovato il sostituto e quando manca si sente molto. Ledesma? Anche lui non ha avuto la riconferma che sperava, era legatissimo alla Lazio, sarà stata sicuramente una decisione soffertissima“.

E se arrivasse uno squillo da Formello: “Rispondo subito, ma ormai sono arrugginito… Mando un saluto a tutti i tifosi laziali“.

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