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FM LAZIO – Gregucci: “Via subito chi ha perso stimoli”

Pioli
"Se qualcuno non è più su questa lunghezza d'onda, non ha più quella concentrazione e voglia di restare deve esser ceduto"

redazionecittaceleste

- FMLAZIO, ROMA - Risveglio amaro per i tifosi della Lazio dopo la sconfitta di Leverkusen. Angelo Adamo Gregucci, in diretta su Radio Olympia, analizza i motivi dell'eliminazione biancoleste lanciando un monito per il prossimo futuro: "Ieri non ha perso solo la Lazio, è stata una sconfitta per tutto il nostro sistema calcistico. Noi continuiamo a dare importanza ai numeri e ai moduli, all'estero ci si concentra sull'intero approccio tattico alla partita. Noi organizziamo male il nostro calcio. Mi chiedo se erano necessari i dieci giorni sprecati per la supercoppa in Cina. Non è un problema di calciatori, la quarta classificata della Bundesliga non è tecnicamente più forte della terza in serie A. E' sbagliato il funzionamento del nostro calcio, non è un caso se in sei anni solo il Milan è riuscito a superare i preliminari di Champions. Ieri i tedeschi andavano ad una velocità tripla. Pioli ha commesso degli errori ma non dimentichiamoci quello che è stato capace di fare fino a questo momento. E' partito prendendo una squadra da ricostruire, ha costrito, sulle macerie di un ambiente logoro, una realtà importante. Dobbiamo fidarci del nostro allenatore. Lui vede i ragazzi tutti i giorni e ne conosce il momento di forma. Ci sono state polemiche per la scelta di preferire Onazi a Cataldi. Cataldi è il miglior prodotto del settore giovanile ma è anche vero che lo scorso anno lo abbiamo esaltato troppo velocemente. Ieri è mancata esperienza internazionale. Giocatori della stessa età di Cataldi o Keita, in Europa hanno già diverse partite disputate in Europa. Tra qualche mese la Lazio se la sarebbe giocata alla pari con il Leverkusen, oggi fisicamente non era pronta e la colpa è soprattutto della struttura dei nostri campionati e tornei. Ieri è mancato molto Biglia, Pioli lo considera un insostituibile e si fida ciecamente di lui. La sua esperienza sarebbe stata decisiva, senza averlo a disposizione non si è fidato dei più giovani e ha preferito cambiare sistema di gioco. Però non dobbiamo dimenticare il punto nodale del discorso. Lo scorso anno la Lazio ha conquistato con merito l'accesso ai playoff di Champions League, e c'era l'obbligo di andare a prendere un fuoriclasse che facesse la differenza già in queste due partite. La società ha fatto benissimo fino a questo momento ma adesso era il momento di prendersi un 'rischio d'impresa'. Jackson Martinez era il profilo ideale, per le sue caratteristiche, l'esperienza e la capacità tattica e tecnica di fare la differenza. C'era bisogno dell'investimento da 20 milioni di euro. Tutti gli altri nomi che ho sentito circolare nelle ultime ore, compreso Balotelli, non sarebbero serviti. Se l'obiettivo era quel profilo, preferisco la scelta fatta di prendere ragazzi giovani di prospettiva da far crescere. Puntando anche sull'esplosione di Keita in quel ruolo. Adesso bisognerà affrontare con grande impegno l'Europa League, anche se la musica della Champions League è un'altra cosa. Non bisogna correre il rischio di ripetere l'errore commesso dal Napoli lo scorso anno. Dopo l'eliminazione dal preliminare ha compromesso la stagione con i mesi seguenti di sbando. La Lazio è arrivata fin qui con le grandi motivazioni, impegno e disciplina. Ma soprattutto con la rabbia agonistica. Quindi ci sono ancora 5 giorni di mercato. Se qualcuno non è più su questa lunghezza d'onda, non ha più quella concentrazione e voglia di restare deve esser ceduto. La cosa indispensabile è non perdere la determinazione e la cattiveria dello scorso anno che ha portato la Lazio ad essere la sorpresa del campionato conquistando con merito il terzo posto. Chi non avesse più senso d'appartenenza, stimoli o avesse perduto gli stimoli nel giocare con la Lazio deve essere ceduto subito".

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