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FM LAZIO – Manfredonia: “Il mio passaggio alla Roma? Beh…”

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ROMA -In occasione del suo cinquantottesimo compleanno, Lionello Manfredonia, ex difensore simbolo della Lazio passato alla Roma a fine anni '80, è stato contattato dalla redazione de "I Laziali sono qua", trasmissione radiofonica in onda...

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ROMA  -In occasione del suo cinquantottesimo compleanno, Lionello Manfredonia, ex difensore simbolo della Lazio passato alla Roma a fine anni '80, è stato contattato dalla redazione de "I Laziali sono qua", trasmissione radiofonica in onda sugli 88.100 FM..

Lionello innanzitutto tanti auguri di buon compleanno. Probabilmente sei stato uno dei difensori italiani più forti della storia della Lazio.

Vi ringrazio sia per gli auguri che per i complimenti. E' stato gentile da parte vostra ricordarvi di me.

Facciamo un viaggio nella macchina del tempo e torniamo al 1975, anno in cui hai fatto il tuo esordio in Serie A. Che ricordi hai di quel periodo?

Bellissimi. Per me era un sogno giocare nello stadio Olimpico, lo stadio della mia città. Venivo da una splendida esperienza con la Primavera e per me quello fu l'inizio di una grande avventura.

Eri un grande giocatore, ma non è che fossi un granchè come cantante. Mi riferisco a quando incidesti l'inno della Lazio di Toni Malco con Vincenzo D'Amico e Bruno Giordano.

Confermo (ride, ndr). Ero sicuramente il più stonato dei tre. Lo facemmo per gioco, anche se quell'inno lì ebbe un grandissimo successo.

Parliamo di un momento molto delicato della tua carriera e della tua vita in generale. Il 30 dicembre 1989, allo stadio Dall'Ara di Bologna, hai avuto un grave malore in campo. Il caso volle che il primo a soccorrerti fosse proprio il tuo amico Bruno Giordano.

Sì, stetti tre giorni in coma farmacologico. Ci misi un po' di tempo a ricostruire l'accaduto. La cosa bella fu che al mio risveglio, oltre alla mia famiglia e ai miei amici, trovai accanto a me Bruno Giordano. Purtroppo quel grave incidente mi precluse la possibilità di poter continuare la mia carriera agonistica.

Lionello veniamo alla domanda che tutti i tifosi biancocelesti volevano farti da 27 anni. Come è stato possibile che un simbolo della Lazio come te abbia potuto vestire la maglia della Roma?

Premesso che dovrò sempre ringraziare la Lazio per avermi fatto esordire nel grande calcio, penso che sia successo quello che può accadere ad un professionista.

Ti sei pentito di quella scelta?

Non penso che mi debba pentire. Erano due fasi diverse della mia carriera agonistica. Quello che posso dire è che forse, in quel momento, non mi sono reso conto che stavo deludendo la tifoseria laziale. Non rinnego comunque nè il mio passato laziale, nè quello romanista.

E' una scelta che rifaresti anche oggi?

Non posso rispondere. 27 anni fa mi sentii di compiere quella scelta e lo feci. In realtà sarei voluto andare a giocare all'estero. Era un periodo importante della mia carriera e alla Juventus avevo poco spazio. Arrivò quell'offerta e la accettai.

Lionello Manfredonia oggi è tifoso della Lazio?

No, per un semplice motivo. Mi piace il bel calcio. Non tifo per nessuna squadra. Mi piace veder giocare Candreva così come mi piace veder giocare Pjanic.

In conclusione, c'è qualcosa che vorresti dire ai tifosi laziali?

Riempite l'Olimpico. So che ci sono stati tanti problemi con il presidente Lotito, ma il vero tifoso sta sempre vicino alla squadra.