archivio2014

Gazza si racconta: “L’unica persona che mi può salvare sono io”

Gazza si racconta: “L’unica persona che mi può salvare sono io” - immagine 1
ROMA - Paul Gascoigne torna a parlare, questa volta lo fa grazie alle colonne del "Sun": "L'unico che mi può salvare sono proprio io, non c'è niente di sbagliato in me fino a quando non prendo una lattina". Poi rivela: "Un giorno...

redazionecittaceleste

ROMA - Paul Gascoigne torna a parlare, questa volta lo fa grazie alle colonne del "Sun": "L'unico che mi può salvare sono proprio io, non c'è niente di sbagliato in me fino a quando non prendo una lattina". Poi rivela: "Un giorno chiamai il fisioterapista dei Gunners, Lewin, e gli dissi che non mi sentivo tanto bene, lui mi consigliò di andare in ospedale, perchè temeva avessi una polmonite. A quel punto Wenger ha deciso di pagare 35mila euro per pagarmi le cure. E non era la prima volta". Poi prosegue sul suo stato di salute: "Ero ucciso dalla noia, per questo bevevo. La colpa era di una terapeuta che venivva ogni giorno a casa mia pr chiedermi ogni due minui come stavo. Le dicevo che non avevo voglia d parlare e la mandavo a quel paese". Infine una curiosità su Rooney: "Se supererà il record di gol in Nazionale di Bobby Charlton (ora è a tre lunghezze, ndr.), gli farò i complimenti e gli chiederò indietro 40 sterline che ancora mi deve dall'epoca dell'Everton. Io ero un calciatore arrivato, lui una giovane promessa: lo vidi e rimasi colpito dalla sua bravura, così andai negli spogliatoi per fargli i complimenti e predirgli che sarebbe diventato un grande campione. Gli passai 40 sterline come gesti simbolico e lui mi disse che le avrebbe usate per farsi una birra".