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L’INTERVISTA – Cataldi: “Il salto in A con la Lazio non è stato semplice”

E' in ritiro con l'Under 21 di Di Biagio, che domani sfiderà l’Irlanda a Vicenza. Danilo Cataldi si confessa a Vivo Azzurro alla vigilia del match: "Sarà una sfida tosta"

redazionecittaceleste

ROMA - E' in ritiro con l'Under 21 di Di Biagio, che domani sfiderà l’Irlanda a Vicenza. Danilo Cataldi si confessa a Vivo Azzurro alla vigilia del match:

Sull’accoglienza dei vicentini:

“L’accoglienza è stata straordinaria da parte di tutti: mamme, papà e bambini. E’ stato un buon allenamento, i tifosi hanno mostrato grande attaccamento alla Nazionale e a noi giovani: tutto molto bello, anche a vedersi, dato che persino nei club sono rari gli allenamenti davanti a 1500 persone”.

Fondamentale l’apporto del pubblico allo stadio:

“Sì! Cerco di prendere tutto ciò che di positivo c’è nel loro supporto. Noi calciatori non giochiamo solo per noi stessi o per la maglia: giochiamo anche, e soprattutto, per le famiglie, i bambini e tutti i tifosi che spendono soldi in treni e biglietti per venire a seguirci, in casa e in trasferta”.

L’Irlanda:

“Una partita tosta, non facile, sulla falsa riga della gara con la Slovenia. Gli irlandesi sono giocatori di qualità e quantità, ma noi siamo pronti e speriamo di continuare a fare bene come abbiamo iniziato”.

Gli inizi:

“Mi sono avvicinato al calcio da piccolissimo. I miei genitori mi hanno regalato il primo pallone a circa un anno e mezzo. Poi, siccome intorno ai cinque anni ho rotto qualche quadro in casa a pallonate, hanno deciso di mandarmi a scuola calcio”.

Pregi e difetti:

“Un difetto è che forse talvolta dovrei essere più rabbioso in campo. Sono troppo tranquillo, il ché è un bene per certi versi e un male per altri. Come pregio direi la volontà di migliorarmi ogni giorno individualmente e al servizio della squadra”.

I baby d'0ro:

“La Lazio ha intrapreso con me un equilibrato percorso di crescita. Dopo essere uscito dalla squadra Primavera, si è deciso di farmi fare esperienza nella Serie cadetta, in un club come il Crotone, dove i giovani hanno sempre fatto bene. Poi sono tornato a Roma per il grande salto, che non è stato semplice. Ma grazie all’aiuto dei compagni sono riuscito ad adattarmi anche alla nuova categoria”.

Gli idoli di Danilo:

“Quando ero piccolo in Serie A giocavano grandissimi calciatori come Baggio e Zidane, elegante in campo come nessuno. Adesso mi piace molto Marchisio, perché è uno dei pochi che riesce a ricoprire ogni ruolo del centrocampo con ottimi risultati. A lui ruberei la duttilità e la costanza di rendimento”.

Poco tempo libero:

“Tennis a parte, mi piace guardare i film e, quando posso, vado a pesca o passeggio per Roma, che è una città tanto bella!”.