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L’OPINIONE – Beccalossi: “La Lazio spreca molte energie mentali per la tensione che vive”

Beccalossi
Beccalossi parla della Lazio e dell'Inter, prossime avversarie in campionato

redazionecittaceleste

ROMA - Per introdurre il match di campionato, che arriverà dopo quello di Coppa Italia contro l'Udinese, ha parlato Evaristo Beccalossi ai microfoni de "I Laziali Sono Qua", trasmissione radiofonica in onda dalle 10 alle 13 dal lunedì al sabato sugli 88.100 FM di Elleradio

Sull'Inter e sulla Lazio, avversarie domenica sera

"L’Inter sta dimostrando di essere una vera squadra. Ha un grande tecnico come Mancini, che quest’anno ha preso immediatamente in mano la situazione pensando sempre positivo, anche quando nelle prime amichevoli le cose non andavano nel verso giusto. Nella Lazio invece vedo una squadra che spreca molte energie a livello mentale a causa della preoccupazione, della tensione che si vive. L’anno scorso Pioli è riuscito a fare un percorso importante pur partendo male, ma rispetto alla passata stagione manca quella serenità in grado di far esprimere ai giocatori le qualità che hanno".

Sui motivi dell' involuzione della Lazio

"Credo che quando le cose non vanno per il meglio non ci sia un solo responsabile. Si tratta di una serie di fattori che vanno sommandosi. Non è cambiato l’allenatore e non sono cambiati i giocatori, ma la negatività che si è creata può creare un muro di incomprensione fra i giocatori e il tecnico".

Sul campionato

"Ad inizio stagione vedevo Juventus, Roma e Napoli favorite. Inter e Fiorentina si sono inserite in questo contesto in maniera molto convincente. Queste cinque squadre andranno tenute d’occhio fino alla fine. Anche chi ora è indietro di qualche punto può contare su rose importanti, di grande valore, che potranno riportarle in quota se le cose gireranno nel momento giusto".

Su D'Amico e Podavini

"Vincenzo D’Amico è un mio caro amico, un personaggio che ho apprezzato molto da giocatore. Ricordo anche Podavini. Siamo cresciuti insieme nelle giovanili del Brescia. Una volta mi ha marcato in un Inter-Lazio a San Siro e dialogavamo in dialetto bresciano (ride, ndr)".

Sul suo ruolo di Presidente del Lecco

"E’ una bella esperienza. L’anno scorso siamo arrivati al secondo posto. E' una piazza che comunque ha una storia alle spalle. Non mi ha mai attratto fare l’allenatore, questa invece è una possibilità che mi permette di vivere il campo tutti i giorni sfruttando al meglio le mie attitudini".