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L’OPINIONE – De Angelis: “Ieri di buono solo la mancata ammonizione ai diffidati. Cara società…”

De Angelis
Ai microfoni di RadioSei, durante la sua trasmissione, ‘Quelli che hanno portato il calcio a Roma’, Guido De Angelis ha voluto analizzare il momento Lazio

redazionecittaceleste

ROMA - Ai microfoni di RadioSei, durante la sua trasmissione, ‘Quelli che hanno portato il calcio a Roma’, Guido De Angelis ha voluto analizzare il momento Lazio: "Serata pessima quella di ieri. Non credevo a un’involuzione di questa portata, la Lazio non c’è stata proprio. Mi auguro soltanto che siano solo meriti di un grande Milan, perché se così non fosse la situazione sarebbe molto grave. La partita di ieri rispecchia in pieno le trasferte di Napoli e Chievo Verona, cambia soltanto il risultato meno grave. In casa non eravamo mai andati così male, non c’è mai stato un segnale di vita, la squadra era completamente ferma. A Bergamo abbiamo perso male, ma quantomeno siamo stati sempre in partita.Se ieri Mauricio è stato il migliore in campo ho detto tutto. Anderson, Biglia, Candreva e Klose sono spariti, oltre a Marchetti, colpevole sui primi due gol, ma è anche vero che Bertolacci prima e Mexes poi erano completamente soli. Se abbiamo mollato basta saperlo. Ieri poi, quando Donnarumma perdeva tempo ad ogni rimessa in gioco, D’Amato faceva finta di nulla, ma non ho visto un giocatore della Lazio andare a protestare e farsi sentire dall’arbitro. La partita è rimasta sullo 0-1 per lunghi tratti, si poteva tranquillamente recuperare. Biglia è il capitano e deve imporsi ma non lo fa mai. Non c’è mai stato un momento in cui c’era la sensazione che la Lazio potesse rientrare in partita, nonostante il tanto tempo a disposizione e il recupero corposo. Cara società cosa succede? C’è  qualche problema di cui non siamo a conoscenza? Ho la sensazione che la squadra non sia più unita come lo scorso anno. Loro hanno menato dal primo all’ultimo, noi mai. La Lazio vista ieri sembrava apatica. C’è qualcosa che non quadra, più che un gruppo sembra una squadra anarchica. Quella col Milan non è una semplice sconfitta, ma un vero e proprio tracollo. Se è vero che a Reggio Emilia, Verona e Bergamo si è vista una discreta Lazio, con Chievo, Napoli e Milan i biancocelesti sono incommentabili. L’unica nota lieta è rappresentata dal fatto che i tre diffidati Milinkovic, Lulic e Mauricio non sono stati ammoniti e ci saranno domenica al derby. Sono preoccupato dal fatto che ieri in campo nessuno si aiutava. La Lazio quando incontra squadre che si chiudono va clamorosamente in difficoltà. Inoltre Cerci sembrava quello di Torino, Montolivo quello della Fiorentina, e Bonaventura quello dell’Atalanta. Molto bene anche Antonelli e De Sciglio sulle fasce, sempre attenti e concentrati. Noi abbiamo perso ogni contrasto e dopo Bergamo, invece, dovevamo mangiarci il pallone.Il mister sbaglia clamorosamente a dire quelle cose a fine partita. E’ vero che in questa città la stracittadina è importante, ma giovedì dobbiamo andare in Norvegia a prenderci la qualificazione, altrimenti rischiamo di doverci giocare tutto nelle ultime due partite con Dnipro e Sqaint Etienne. Il derby viene dopo. Biglia per fortuna ha corretto il tiro, ma c’è tanta confusione. Andiamo incontro a una settimana pericolosa, con una partita difficile in Europa League e un derby con 40.000 romanisti al cospetto di pochissimi laziali. Spero che se ci sono problemi, società e squadra si incontrino per parlarne e risolverli al più presto, per non buttare tutto all’aria. Ho il sospetto che non ci siano più motivazioni e manchi di conseguenza la voglia di combattere. Fuori casa siamo sempre andati male, se ora cominciamo a perdere anche in casa è la fine. Spero soltanto che la disfatta di ieri sia soltanto merito di un grande Milan e non di una crisi della Lazio.“