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Mancini: “Vorrei vincere Europeo e Mondiale di fila”

Roberto Mancini, ct della Nazionale.

Queste le parole del commissario tecnico

redazionecittaceleste

ROMA - Il prossimo impegno importante della Nazionale italiana di Roberto Mancini è l'Europeo che del 2020.

Queste le dichiarazioni del commissario tecnico sulle pagine della Gazzetta dello Sport:

OBIETTIVI

"Stiamo seguendo la linea tracciata da Sacchi, che ha cambiato il calcio in maniera eccezionale. Voglio una squadra che faccia sempre gioco e attacchi con continuità. Mi piacerebbe che la mia Nazionale trasformasse in qualche gol in più tutto il gioco che fa. Sono contento dell'empatia che si è creata tra i giocatori. Sono felice e orgoglioso anche della gioia di mio padre nel vedermi in questo ruolo. Essere nominato ct è una cosa grande, da vivere con grandi ambizioni. Tipo vincere un Europeo e un Mondiale di fila. Qualche altra nazionale ci è riuscita, non vedo perché l'Italia, potenza storica del calcio, non possa. Il sogno è questo".

GIOVANI TALENTI

"Barella sembra Tardelli, ha qualità tecnica, tiro, non perde palla, la prende di testa, non molla mai, si inserisce, ma deve segnare qualche gol in più. Ha una padronanza del ruolo molto importante nonostante l'età. Lo vogliono i club di mezza Europa? Deve essere sicuro di andare a giocare, perché ha tutto e grandi margini di miglioramento. Zaniolo? Ora gioca trequartista, ma per potenza atletica lo vedo anche a tutto campo, alla Pogba. Federico Bernardeschi ha avuto qualche problema fisico, ma è migliorato tanto e giocherà nella Juve perché ha tanti impegni davanti. Chiesa? Una piccola frenata ci sta, viste le tante pressioni. Nel suo ruolo deve segnare di più, si faccia dare qualche consiglio dal padre per migliorare nel tiro".

FASCE

"De Sciglio può giocare a destra e a sinistra. Ha fatto un grande salto di qualità e grazie a lui posso aspettare con più serenità Conti e Spinazzola. Lazzari? In Portogallo gli ho fatto fare una gara difficile, ma lui ha fatto benissimo e in campionato continua a giocare bene. Non l'ho più convocato, ma non l'ho affatto bocciato, anzi...".

BALOTELLI E RAZZISMO

"Ci siamo sentiti per gli auguri. Sta bene ed è migliorato fisicamente. La speranza è che giochi. Deve giocare e fare gol, non gli serve altro". Il tecnico si è anche soffermato sulla questione razzismo: "Non bisogna minimizzare, servono azioni clamorose a costo di penalizzare il 99% degli spettatori. I giocatori potrebbero fermarsi e smettere di giocare se sentono cori razzisti. Già solo il comportamento dei calciatori può fare molto. Noi italiani siamo un po' incattiviti per tanti problemi. Ma abbiamo sempre avuto il cuore grande e aiutato tutti. Mi padre andò a lavorare in Germania e lo aiutarono".

SULLA SERIE A

"Al ritorno la Roma potrebbe sorprendere tutti, ha giovani di qualità che stanno facendo esperienza e l'Atalanta può confermarsi. Modric all'Inter? Potrebbe fargli fare un grande salto di qualità. E' un giocatore tecnico, troppo tecnico. Starebbe bene anche nella nostra Nazionale. Milan? Non conosco Paquetà, ma i rossoneri non mi dispiacciono nemmeno così. Scudetto? Il campionato non è chiuso, il Napoli non deve mollare, anche se credo che alla fine vincerà la Juve".

SU VIALLI

"Gli sono sempre stato vicino, non abbiamo mai smesso di sentirci. Ma della malattia non abbiamo mai parlato. Io non ne avrei avuto la forza, lui non lo ha afatto e io ho rispettato il suo silenzio. Ho saputo della malattia da un suo amico. Per me è sempre stato un esempio, da quando ci conosciamo. Per l'impegno e la serietà con cui faceva le cose, per le responsabilità che si prendeva. Per questo è stata ancora più difficile da accettare la malattia, si era ammalato un fratello. Ma è una roccia e ancora una volta ha dimostrato la sua forza. Ci siamo visti a Londra di recente. Sta bene, fa controlli perfetti. E' il più forte e possiamo continuare a cazzeggiare".