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Attenti a quei 3. De Vrij, Basta e Parolo

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ROMA - Aggrappatevi a queste funi, si apre il sipario: de Vrij, Basta e Parolo, sono già le corde della Lazio. Stringono l’involucro della “vecchia” guarda e il motore gira, accelera. E’ pronto al decollo. Allacciate le cinture, ma...

redazionecittaceleste

ROMA - Aggrappatevi a queste funi, si apre il sipario: de Vrij, Basta e Parolo, sono già le corde della Lazio. Stringono l’involucro della “vecchia” guarda e il motore gira, accelera. E’ pronto al decollo. Allacciate le cinture, ma sentitevi comunque al sicuro. L’amalgama nuovi-big sembra davvero funzionare alla grande: c’è pressing, intensità, scambi rapidi nello stretto, alternati a percussioni sulle fasce. Pioli chiede ancora più velocità, uno-due supersonici. Ormai è chiara la sua filosofia, un calcio che riporta ai tempi di Delio Rossi. Con un esordio così, insomma, il meglio deve ancora venire. Si può ripartire da più di qualche certezza dopo il Bassano. Questa Lazio può volare in Serie A: ha l’esperienza dei veterani rimasti, il veleno dei giovani rampanti, la spinta di innesti azzeccati. Il mix può rivelarsi esplosivo. Che personalità, de Vrij, bisogna quasi contenerlo: «Grande debutto. Sono molto felice per il mio primo gol», la sua gioia in uno “status”. Ben venga questa voglia di Lazio. E Pioli continui pure a punzecchiare Keita, se questi sono i risultati: «Bella vittoria, si va avanti». Non tira la gamba indietro, il Balde giovane. Scorazza, quasi preso da un moto d’invidia dalle sgroppate di Basta. Col caschetto biondo lucido e mosso dal vento per la foto-ricordo del ballo vincente dei debuttanti. Parolo non mette nemmeno lo smoking, la sua classe s’intravede in un gol, in un velo.

 

 

CHE PRESAGIO La prima volta non si scorda mai, è un magnifico presagio. Nella memoria rimarrà anche questo esordio. Come quello con gol – contro il Napoli – di Mancini e Pancaro a fine agosto ’97, quando la nuova Lazio di Eriksson si lanciava in quattro anni alla conquista di tutto (Champions esclusa) in Italia e in Europa. Anche Claudio Lopez e Conceicao nel 1998 e nel 2000 firmavano il debutto con due reti, addirittura d’autore in Supercoppa contro Juve e Inter. Travolti da questo “insolito” destino pure l’idolo Signori, Fuser e l’ex beniamino Zarate nel 2008 (a Cagliari), ora in gol alla prima col West Ham. Mai però era successo che tre nuovi acquisti si regalassero il gol contemporaneamente alla prima ufficiale. Gli ultimi ricordi: nel 6 a 0 col Rabotnicki, nel preliminare d’Europa League (prima era Reja), Cissé acciuffava una doppietta, Klose si presentava come “Mito-gol”. Resuscitava una leggenda che, oggi 36enne, non ha alcuna intenzione di chiudere da comparsa il suo ultimo capitolo biancoceleste.

I RIMANDATI Passo falso di Djordjevic, Klose ne approfitta e ricomincia a segnare. Una rete col Bassano, ieri una doppietta in partitella con la Primavera a Formello (bis anche per Mauri e Cataldi). Lo squalo Miro ha fame di un posto da titolare già a San Siro, guarda caso dove – il 9 settembre 2011 – marcò il suo esordio in Serie A, bruciando Nesta con un fantastico stop. Domenica sera ha sbranato Djordjevic in Coppa Italia: il serbo s’è immolato per la squadra, ma da lui ci si aspettava la zampata nella goleada. Aveva abituato tutti sin troppo bene nel precampionato, adesso Filip gioca di nuovo in salita. A Pioli non è dispiaciuto in fase di apertura degli spazi, ma dev’essere più sciolto. Anzi, mai legato sotto porta. Il mister ora è orientato a schierare subito anche l’ultimo nuovo acquisto: da domani (oggi riposo) ricominceranno le prove di sintonia de Vrij-Gentiletti in difesa. L’argentino subito sponsorizzato dal connazionale Chamot: «Santiago è stato uno dei migliori del San Lorenzo, ha la personalità per stare nella Lazio, si farà voler bene». Gli avversari dovranno detestarlo. Gentiletti solo per i laziali. (ilmessaggero)

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