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IL MITRA – Matri: “Non vedo l’ora”, Pioli deciso a lanciarlo!

Primavera
Oggi Matri non è molto considerato e non ha scaldato la piazza, delusa per la mancata qualificazione Champions. Qualche foto con gli addetti aeroportuali o con i turisti di passaggio a Fiumicino, ma in aeroporto non sono andati i tifosi ad...

redazionecittaceleste

ROMA - Subito in campo. Quasi due ore di allenamento al centro sportivo di Formello. Pioli ha messo sotto la Lazio dopo il crollo del Bentegodi e l’eliminazione dalla Champions. Ieri ha abbracciato Alessandro Matri, l’attaccante preso dal Milan in prestito con diritto di riscatto. Era stato bloccato nei giorni scorsi. Lotito glielo ha consegnato il 31 agosto, nell’ultimo giorno di mercato, portando avanti in prima persona la trattativa con Galliani. Decisivo il colloquio notturno con Pioli nella pancia del Bentegodi e hanno pesato le incertezze relative ai recuperi di Djordjevic e Klose. Il centravanti serbo - scrive il Corriere dello Sport - è riapparso ieri in campo a Formello: decisiva questa settimana per verificare le sue condizioni. Il tedesco tornerà, nella migliore delle ipotesi, alla fine di settembre. Alessandro Matri è appena arrivato, si è messo subito a correre, quasi certamente domenica 13 settembre guiderà l’attacco della Lazio nella partita con l’Udinese. Una o due punte (con Keita) lo capiremo nei prossimi giorni. Certo un rinforzo serviva e la Lazio andrà incontro ad altri sette impegni ufficiali in tre settimane. Ci sarà spazio e bisogno di tutti.

CON MAURI. L’ex milanista è sbarcato all’aeroporto Fiumicino pochi minuti dopo le 14, è stato prelevato e portato subito a Formello. Era solo, senza la fidanzata Federica Nargi. Domani le visite mediche alla Paideia. Camicia bianca, borsa sportiva. Appena una frase, salendo di corsa in macchina. «Sono molto felice di essere qui, non vedo l’ora di iniziare e fare bene. Abbiamo tempo per lavorare, da oggi mi metto a disposizione del mister». Sorrideva Matri e di sicuro, anche se arriva nel momento più complicato dell’estate della Lazio, porterà entusiasmo. Di sicuro aggiungerà vivacità, soluzioni offensive e concorrenza all’interno della squadra. Significativa l’immagine della ripresa degli allenamenti dopo il discorso di Pioli alla squadra. Matri e Mauri tiravano il gruppo, correvano uno accanto all’altro, portando quell’elemento di novità e l’esperienza indispensabile ad un gruppo di giovani in questo momento orfani di Klose e Biglia, i due leader carismatici. Subito feeling con Mauri e non è affatto casuale, perché il vecchio capitano della Lazio ha un legame di amicizia indissolubile con Brocchi. E l’attuale tecnico della Primavera rossonera è stato davvero il padrino calcistico di Matri a Milanello. Una storia di dieci anni fa e che in fondo ha provocato questo matrimonio con la società biancoceleste troppe volte mancato in passato. Nel 2007, quando Matri era ancora il bomber del Rimini in B, ci aveva pensato Sabatini, all’epoca ds della Lazio. Era il periodo in cui il Milan stava trattando il cartellino di Oddo ed erano state ipotizzate contropartite tecniche da Galliani. Reja, sfruttando i buoni uffici di Brocchi, all’epoca mediano biancoceleste, lo avrebbe voluto portare a Formello nel gennaio 2011 negli stessi giorni in cui la Juve lo acquistò dal Cagliari pagandolo 18 milioni tra prestito e riscatto. Quell’anno, indossando due maglie diverse, Alessandro realizzò 20 gol in campionato. Mauri-Matri potrebbe anche rappresentare una nuova soluzione di gioco per Pioli, trequartista e punta di profondità, per riacquistare quella pericolosità negli ultimi trenta metri smarrita in estate.NUMERO 17. Oggi Matri non è molto considerato e non ha scaldato la piazza, delusa per la mancata qualificazione Champions. Qualche foto con gli addetti aeroportuali o con i turisti di passaggio a Fiumicino, ma in aeroporto non sono andati i tifosi ad aspettarlo. Chissà, invece, che alla Lazio non trovi la sua dimensione ideale. Ha 31 anni e può dare ancora tanto. Il calcio di Pioli, che ama sviluppare la manovra in profondità, può esaltarne le caratteristiche di attaccante abituato a puntare la porta e inserirsi negli spazi. L’amicizia con Brocchi lo aveva portato all’inizio della carriera a scegliere il 32, oggi alla Lazio indossato da Cataldi. E allora Matri ha preso il 17, un altro segno del destino, forse il sorriso e la sfrontatezza giusta per ribaltare il senso di una stagione nata malissimo.

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