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MATRI SI PRENDE LA LAZIO!

Primavera
Subito in campo con l’Udinese: nelle ultime sei sfide ha segnato 4 gol ai bianconeri

redazionecittaceleste

ROMA - Irrompe lui. Il giustiziere dell’Udinese si chiama Alessandro Matri. Quattro gol segnati nelle ultime sei sfide contro i bianconeri bastano e avanzano per considerarlo tale. Non è stato un semplice e involontario strumento del destino per le squadre che l’hanno schierato contro i friulani. Irrompe lui, è la stampella arrivata dal mercato, è il centravanti che tapperà il buco là davanti, è il genere di attaccante che mancava in assenza di Klose e Djordjevic. Deve spezzare il sortilegio e interrompere il digiuno della Lazio. Che strano il calcio: Matri è sempre stato il giustiziere della Lazio, in carriera le ha rifilato cinque gol, l’ultimo (dolorosissimo) nella finale di Coppa Italia giocata a maggio. Matri ricomincia proprio da lì, da quella rete, dall’Olimpico che ora è diventato la sua casa. La Lazio, il Napoli e la Roma sono le squadre che ha bucato di più (5 reti), seguono l’Udinese e il Genoa (4 gol).

L’aiuto. Matri oggi è un amico. L’attacco è stato un punto debole in questo inizio di stagione, è arrivato per rinforzarlo. Non potrà risolvere tutti i guai né ha completato il mercato difettoso. E’ un titolare in più, non è una riserva d’ordinanza. Non farà drammi se non giocherà, ma aspetta di avere spazio. Contro l’Udinese - scrive il Corriere dello Sport - toccherà a Matri, è scontato crederlo. Fin quando Klose e Djordjevic saranno ai box a Pioli non verrà il mal di testa, poi dovrà organizzare bene il turnover e magari sdoganare quella Lazio a forma di rombo (4-3-1-2) che ha iniziato a stuzzicare i suoi pensieri. Tocca subito a Matri, il fatto di affrontare l’Udinese alla prima da laziale è un aiuto in più. Negli ultimi anni non ha perdonato i bianconeri. Quattro gol nelle ultime sei sfide sono un bel bottino, è impreziosito dalla doppietta rifilata all’Udinese nel 2012 con la maglia della Juventus (la confermò capolista), sotto la neve di Torino. Gol da rapinatore, gol d’autore, ne può segnare di vario tipo. E’ un attaccante polivalente, sa agire da centravanti e da seconda punta, sa fare da pendolo nel cuore dell’attacco, sarà abbinabile a Klose o Djordjevic.La maglia. Alessandro Matri, a 31 anni, non ha paura di niente, neppure della scaramanzia. Ha scelto la maglia 17 in barba ad ogni calcolo. Ha numeri di tutto rispetto con le squadre di club: ha segnato 92 gol in 313 presenze, s’è fatto apprezzare soprattutto dai tempi di Cagliari in poi. E’ esperto, s’è presentato bene a Formello, in buona forma, l’hanno certificato i test fisici svolti nella prima settimana di lavoro. Alessandro Matri non ha fatto la figura dell’esploratore sperduto, ha indossato la divisa d’allenamento e s’è fatto adottare da Pioli. Non è uno straniero, non è andato incontro a problemi di adattamento. Acquistare gli italiani è un vantaggio in questo senso, la dimostrazione s’è avuta l’anno scorso, gli innesti individuati in serie A hanno cambiato volto alla Lazio. Matri è abituato a spendersi tutto, serve questo spirito. La Lazio che si presenterà alla ripresa, per quanto decimata e incerottata, potrà schierare di nuovo un attaccante centrale di ruolo. Keita ci ha provato, si è anche superato, alla lunga non ha dimostrato di avere il gol in canna. I bomber e i gol peseranno in questa serie A, è un campionato diverso, ha riscoperto la figura del centravanti, ne dispongono tutte le squadre d’élite.  Matri e la Lazio, stavolta è successo. Questo esordio era scritto nel destino, prima o poi si sarebbe consumato. Anni di inseguimenti e interessamenti, anni di trattative iniziate e sfumate si riassumeranno nei prossimi 90 minuti. Matri vuole partire col piede giusto, quando incrocia l’Udinese si diverte. Accadeva anche contro la Lazio, ora la farà divertire.

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