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MERCATOLAZIO – Pioggia di offerte per Keita

Keita
Un’estate in bilico, pensava di andare via, il gol dell’illusione Champions e adesso si può riprendere la Lazio. Lotito lo ha bloccato, Pioli prepara il rilancio di Keita Balde Diao

redazionecittaceleste

ROMA - Un’estate in bilico, pensava di andare via, il gol dell’illusione Champions e adesso si può riprendere la Lazio. Lotito lo ha bloccato, Pioli prepara il rilancio di Keita Balde Diao. Lo spagnolo s’è rimesso a correre e sgommare come faceva ai tempi della Primavera e anche quando s’era affacciato in serie A: una breve parentesi sotto la guida di Petkovic prima di riabbracciare Bollini e Reja, che lo aveva conosciuto a Formello quando era appena arrivato da Barcellona e si trovava in attesa di tesseramento. Ha perso un anno o avrebbe almeno potuto dare molto di più. Forse - scrive il Corriere dello Sport - gli ultimi mesi lo hanno aiutato a maturare, a crescere dal punto di vista caratteriale. Ora deve compiere l’ultimo salto: continuare a testa bassa e capire che ci deve mettere altro, non solo le proprie (immense) capacità tecniche e fisiche. Già, perché Keita non è esattamente una prima punta, ma rispetto alla passata stagione il campo ha dimostrato che si può muovere sul fronte offensivo e non restare defilato sulla fascia sinistra, dove aspettava il pallone per poi puntare l’uomo nell’uno contro uno, come sono abituati nella Cantera del Barcellona. Pioli, invece, gli dice e gli raccomanda di muoversi senza palla, attaccando la profondità in attesa del passaggio.

Due punte. Resiste alle sportellate dei difensori più alti e robusti, lo ha dimostrato nell’andata di Champions con il Bayer Leverkusen: palla a terra può agire anche da centravanti, ovviamente con le sue caratteristiche e ancora meglio se in contropiede. I centrali possono essere lenti e la velocità nei primi metri dello spagnolo è letale. Keita centravanti per sostituire Klose, come era accaduto il 18 agosto nel preliminare con i tedeschi e anche perché Djordjevic non è ancora pronto. La Lazio ha preso Alessandro Matri per combattere l’emergenza e in attesa del totale recupero del serbo, ma non trascurerà Keita. Pioli sta valutando l’ipotesi di ritoccare il modulo, sposando il progetto di una squadra con due punte. Già alla ripresa del campionato la Lazio dall’attuale 4-3-3 potrebbe passare al 4-4-2 oppure al 4-3-1-2 con la variante del 4-2-3-1 già collaudato. Peraltro mancherà ancora Biglia per qualche settimana e le circostanze portano in questa direzione. Keita accanto a Matri con la variante Mauri finto centravanti.

Offerte. L’anno passato Keita era partito titolare nelle prime due giornate di campionato e poi si era ritrovato in panchina, scavalcato da Mauri e poi anche da Felipe Anderson. Ora sogna il percorso inverso. Pioli gli rimproverava scarsa intensità nella fase di non possesso e gli chiedeva altri movimenti, molto meno ancorati alla fascia, quando la Lazio governava la manovra. Spesso si era trovato a disagio. Solo nel girone di ritorno alcune buonissime prestazioni come a Cagliari, Torino e Sassuolo (non a caso in trasferta, con maggiori spazi per il contropiede) oppure in Coppa Italia a San Siro con il Milan e ancora a Torino. Il primo gol in campionato, senza festeggiare, alla fine di aprile con il Parma. Keita quest’anno si è proposto con un’altra marcia, si allena bene, pensava e aveva chiesto di andare via, è rimasto. Le richieste sono state concrete. Il Bayer Leverkusen ci aveva provato a luglio offrendo 8,5 milioni e dopo i play off di Champions era arrivato a rilanciare mettendo sul tavolo 14 milioni. Incassato il no di Lotito, i tedeschi hanno dirottato sul Chicharito Hernandez, in uscita dal Manchester United. La Premier era nei pensieri dello spagnolo, nato in Catalogna e ancora in attesa del passaporto spagnolo. Ci aveva provato in modo concreto l’Aston Villa tra la trasferta di Shanghai e Ferragosto. Sul filo del gong del mercato, invece, l’assalto del Watford con Pozzo in pressing su Lotito e una proposta di 13-14 milioni. La Lazio ha detto no, s’è tenuta il suo gioiello spagnolo, atteso dall’anno della verità. E’ arrivato il momento giusto per diventare grande.

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