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Che festa per i 1000 biancocelesti in trasferta!

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ROMA - Vittoria pesantissima. E’ stata la svolta, anche se Pioli fa bene a restare prudente. Quando Peruzzo ha fischiato la fine, dopo otto lunghissimi minuti di recupero, nello spicchio del settore ospiti al Franchi è partita la...

redazionecittaceleste

ROMA - Vittoria pesantissima. E’ stata la svolta, anche se Pioli fa bene a restare prudente. Quando Peruzzo ha fischiato la fine, dopo otto lunghissimi minuti di recupero, nello spicchio del settore ospiti al Franchi è partita la festa. Una “sciarpata” di un migliaio di tifosi biancocelesti come non si vedeva da tanto tempo in trasferta. Il segno del riavvicinamento, l’entusiasmo rifiorito, almeno intorno alla squadra. Festa anche in campo, perché tutti i giocatori, prima di rientrare negli spogliatoi, sono andati verso la curva per salutare i tifosi. Emozione vera. Il segnale di un gruppo fortissimo. Pioli era in campo. Ha abbracciato Djordjevic e poi è toccato a Onazi, il cui ingresso nella ripresa è stato fondamentale per aiutare il centrocampo. Il mister ha salutato e ringraziato tutti i suoi giocatori, ha salutato con il pugno alzato i tifosi della Lazio e poi, appena si è chiusa la porta dello spogliatoio, ha riunito di nuovo la squadra. Un capannello, un modo per stringersi ancora più forte e guardare avanti, perché tutte le partite consegnano tre punti ma ce ne sono alcune che valgono di più e nascondono un significato profondo. Ora si parte per un altro campionato.

Tripletta. Pioli canta e vola basso, continua a parlare di quinto o sesto posto. Fa benissimo, anche se le potenzialità della Lazio lasciano capire che la lotta per il terzo con Napoli, Milan, Inter, Sampdoria e Udinese è apertissima e si può partecipare. E’ l’altro campionato. Il campionato di tutti. E il tecnico emiliano, che oggi compie 49 anni, ha già stabilito un piccolo primato infilando la terza vittoria consecutiva dopo il blitz a Palermo e il successo per 3-2 all’Olimpico con il Sassuolo. La Lazio non vinceva tre partite di fila in campionato da quasi due anni. L’ultima impresa era riuscita a Petkovic tra dicembre e gennaio 2013: vittoria a Marassi con la Sampdoria prima di Natale, doppietta all’Olimpico con Cagliari e Atalanta alla ripresa del campionato, secondo posto in classifica e record di 39 punti nel girone d’andata. Nel ritorno sarebbe arrivato il crollo di un gruppo sfiancato dall’Europa League e dagli infortuni, senza una rosa adeguata per reggere su tre fronti, eppure alla fine di maggio capace di vincere la Coppa Italia dopo essere scivolata sino al settimo posto.

 

 

Olimpico. I numeri sono fatti per essere cambiati e migliorati. E la Lazio avrà subito l’opportunità di centrare il poker. Per realizzare l’impresa, dovrà battere il Torino di Ventura all’Olimpico domenica prossima. Squadra da prendere con le molle e che proprio nella scorsa primavera, con Immobile e Cerci, aveva negato a Reja l’ingresso in Europa League. Ci sarà da soffrire e da divertirsi. E la festa del Franchi si trasformerà in settimana nel volano dell’entusiasmo. Già prima del week-end erano stati staccati in prevendita mille biglietti. Da oggi a domenica il popolo biancoceleste è chiamato a riempire l’Olimpico. La società ha rilanciato l’iniziativa ribattezzata «Solo Amore Challenge». Raggiungendo il quorum dei 18 mila paganti (abbonamenti esclusi), verranno applicati sconti consistenti sui prezzi dei biglietti per l’impegno successivo in casa del 3 novembre contro il Cagliari. Può essere davvero il momento della svolta. La Lazio sta trascinando, la Curva Nord è riapparsa, ora tocca al resto del popolo biancoceleste tornare all’Olimpico. (Corriere dello Sport)

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