archivio2014

LE VOCI – Cragnotti: “Questa Lazio mi piace!”

LE VOCI – Cragnotti: “Questa Lazio mi piace!” - immagine 1
Pubblicata ieri 16/9 ROMA - A radio IES è intervenuto l'ex presidente della Lazio Sergio Cragnotti. Si parla dei biancocelesti, ma non solo: "E' chiaro che ormai i mercati rionali sono finiti quindi se si vuole avere voce in capitolo...

redazionecittaceleste

Pubblicata ieri 16/9

ROMA - A radio IES è intervenuto l'ex presidente della Lazio Sergio Cragnotti. Si parla dei biancocelesti, ma non solo: "E' chiaro che ormai i mercati rionali sono finiti quindi se si vuole avere voce in capitolo nel campo calcistico o economico si deve diventare internazionale. I mercati interni sono saturi, non possiamo diffondere i nostri prodotti in casa. Questo è sia calcio che economia: per crescere davvero bisogna andare in Champions League. Forse il futuro non lo vedrà ma si va verso qualcosa di più globale. Guardate la Roma: con l'apporto amerciano è diventata una società meno provinciale. L'Inter anche fa questo discorso e questo cresce anche l'interesse del mondo al calcio italiano: la mentalità internazionale la renderebbe meno provinciale".

 

Si parla va già di stadio anche ai suoi tempi ma l'organizzazione piramidale frenò tutto: "Si investe meno in Italia proprio per questo. Poi abbiamo una piramide di regole, controlli e sottomissioni quindi vediamo con meno trasparenza il nostro futuro. Nel calcio inglese c'è piena autonomia: i presidenti sono padroni delle proprie società e non devono sottomettersi a nessuna piramide. Io e Franco Sensi abbiamo lottato anche per lo stadio. A me non fu concesso per problemi sulla localizzazione".Sono cambiati anche i ruoli. Lega e società di calcio si vanno a sommare: "Ai miei tempi non c'era intenzione che gli enti istituzionale fosse occupato da gestori del calcio. In lega non c'era mai stato un presidente di una società calcistica. Non c'era questo costume o questa mentalità perchè non doveva essere qualcosa all'interno del calcio, ma al di sopra: un governo dei tecnici".Poi si parla di Lazio: "Quest'anno mi piace e penso possa fare qualcosa di importante. C'è da regolare la difesa, ma ci sono giocatori ottimi. Non mi pare ci siano altre squadre da Champions. Io penso possa lottare tra le prime sei del campionato. Se il mister riesce a gestire la squadra e i giocatori sanno sacrificarsi, si può fare davvero bene. Il tifo? Quella è una cosa che cambia a seconda del momento: noi il dodicesimo uomo in campo ce l'avevamo sempre. Quello che interessava, come sempre nel calcio, era il risultato. La passione spinge alla vittoria: si può giocare bene o giocare male ma sono i risultati e la classifica che contano alla fine".Il 12 maggio è stato indimenticabile: "Non ci si aspettava nulla. Si firmò il contratto prima della partita. Poi sono tornato anche questo 12 maggio e ho risentito l'affetto che so quanto sia rimasto immutato. Quando giro anche fuori dall'Italia qualsiasi laziale mi ferma ricordando le grandi vittorie. Si mi sono emozionato ritornando. Evidentemente ho lasciato il segno. Credo che Lotito stia tentando di riavvicinarsi ai tifosi e credo faccia bene a continuare a provarci eprchè il dodicesimo uomo in campo è fondamentale. lo è per tutte le squadre".Cittaceleste.it