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CROLLO – Pioli deluso dai suoi ragazzi: ecco cosa è successo

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S’aspettava un’altra Lazio anche con gli stessi uomini. Un diverso furore, più coraggio, meno paura. E la voglia di provare sino all’ultimo di riacciuffare la qualificazione, perché anche sotto di due gol sarebbe bastato un pallone per...

redazionecittaceleste

- DELUSIONE PIOLI, ROMA - Era deluso Pioli nella pancia della Bay Arena, lo sguardo triste come mai da quando allena a Formello. S’aspettava un’altra Lazio anche con gli stessi uomini. Un diverso furore, più coraggio, meno paura. E la voglia di provare sino all’ultimo di riacciuffare la qualificazione, perché anche sotto di due gol sarebbe bastato un pallone per centrare l’impresa. E invece no. Non è stata la solita Lazio. Questo è il motivo che più di ogni altro l’ha afflitto e ha contribuito a far crescere i suoi rimpianti. Ha scoperto una squadra timida, messa sotto in ogni zona del campo, perdente in quasi tutti i duelli. All’Olimpico, invece, era andata in modo diverso. La Lazio aveva combattuto su ogni pallone e risposto al Bayer colpo su colpo. L’esito dell’andata - scrive il Corriere dello Sport - lo aveva spinto in questa direzione dopo l’infortunio di Biglia. Privilegiare i muscoli e la reattività al palleggio per contrastare i ritmi e la fisicità superiore dei tedeschi. Un ritmo e una forza d’urto impressionante. Perché la differenza tra Champions e campionato italiano è enorme. E’ come se fossero due sport diversi. Si gioca con una qualità, un’aggressività e una velocità quasi insostenibili per le squadre italiane, ancora di più ad agosto.

Formazione. Bisogna correre forte in Champions. Pioli aveva troppi giocatori lontano dal rendimento migliore. Sono state discusse le sue scelte. Rifarebbe le stesse. Gentiletti palleggia e avvia l’azione meglio di Mauricio. Ma il brasiliano salta come una molla, va su di testa, è veloce e all’andata, anche con i suoi interventi scomposti, s’era fatto apprezzare. L’argentino è più lento e soprattutto ha sofferto la preparazione estiva, ha pagato gli otto mesi di stop per il ginocchio, sta carburando con grande fatica. Pioli gli ha concesso il Bologna per allenarlo e forse lo avrebbe impiegato dall’inizio a Leverkusen in caso di difesa a quattro. I suoi piani sono saltati con l’infortunio di Biglia. Nella stagione scorsa, quando mancava l’argentino, Pioli passava alla formula con i due mediani. Cataldi, dopo l’Europeo, ha saltato Auronzo e ha cominciato a fine luglio. E’ indietro come forma, possiede visione di gioco e calcio pulito, non eccelle nell’interdizione e avrebbe dovuto giocare nella zona di Calhanoglu. Rischiava di essere travolto a quei ritmi. Troppe responsabilità, a volte è superficiale, come capita ai giovani: nel test con il Sigma autogol di tacco su angolo dei cechi, Pioli non gradì. Onazi, come contrasto, dava maggiori garanzie e sino a quando il Bayer non è passato in vantaggio quella scelta ha avuto senso. Non contano i moduli, ma le interpretazioni. I tedeschi davanti entrano con quattro attaccanti. Pioli cercava la parità numerica e ha scelto la difesa a tre più Basta e Lulic esterni. De Vrij centrale per contrastare Kiessling, alto il doppio di Gentiletti, e certo non poteva essere l’argentino a marcarlo nel gioco aereo. Con lo stesso modulo (3-4-2-1) la Lazio aveva vinto a Napoli all’ultima di campionato e costretto la Juve ai supplementari in Coppa Italia. Meno palleggio, Felipe e Candreva trequartisti (e non esterni) per dare qualità alla manovra. Loro due e Keita avrebbero dovuto ribaltare l’azione, ma il Bayer quasi mai li ha fatti giocare. Gli errori di De Vrij e Mauricio hanno spianato la strada ai tedeschi.

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