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Due folli ko, adesso per la Champions serve un miracolo

Abisso

La Lazio testimonia in due gare di non avere varianti di gioco e ora non le sorride certo il calendario: nel prossimo turno Frosinone-Inter, Roma-Udinese, Atalanta-Empoli e i biancocelesti a San Siro, dove contro il Milan non vincono dall’89'

redazionecittaceleste

ROMA – E' una Lazio che crolla nel momento della verità. E' una Lazio che evidenza tutti i limiti al di là della propria qualità. Adesso per la Champions si fa dura e - altro che arbitri e Var - bisogna fare solo mea culpa.

Ferrara non è servita da insegnamento, il possesso sterile viene ripetuto contro il Sassuolo. Non esiste una variante di gioco oltre quella per vie centrali, è normale che contro squadre piccole finisci sbattendo sul muro degli avversari. Diciotto tiri verso la porta contro i tre degli emiliani. Di questi ben 7 nello specchio che producono però un’unica parata vera di Consigli, quella sul colpo di testa di Milinkovic all’82'. Guarda caso (su SMS cross di Radu) le chance più pericolose arrivano dalle fasce, ma Lulic e Marusic fanno fatica a fare le giuste giocate. Lo dicono anche qui i numeri: 19 cross laziali di cui 17 sbagliati. Come si può insomma giudicare all'altezza la prova della Lazio, considerando la classifica, i risultati delle concorrenti e soprattutto lo scivolone di mercoledì contro la Spal in Emilia?

SITUAZIONE

Da ieri sera la Lazio, ha davanti Inter, Milan, Atalanta e Roma per gli ultimi due posti utili per la Champions. E il calendario è terribile a partire già dal prossimo turno: Frosinone-Inter, Roma-Udinese, Atalanta-Empoli e i biancocelesti a San Siro, dove contro il Milan non vincono dall’89'. E' vero che c’è anche una gara (e teorici tre punti) da recuperare contro l’Udinese, ma se prima serviva un’impresa, ora serve un mezzo miracolo in questo mese. Ancora di più se non si riesce per l’ennesima volta a tenere un vantaggio in casa per più di 4 minuti e si incassano due gol folli, vanificando tutto e rischiando di rimanere i soliti volenterosi incompiuti. E pensare che nello scontro diretto contro l'Inter si erano visto grandi passi, gli uomini d'Inzaghi sembravano finalmente diventati maturi.

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