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FOCUS – Antonio e i fratelli d’Italia che hanno salvato Pioli

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Candreva e i fratelli d'Italia che hanno salvato mister Pioli

redazionecittaceleste

ROMA – Brum brum, quanto va forte il turbo, Candreva ha rimesso le ali e la Lazio è tornata a volare. Il ragazzo di Tor de Cenci ha messo alle spalle la vicenda della fascia di capitano, lacrime di coccodrillo, trasformate in sudore per la maglia, di sangue vestita, proprio come piace ai tifosi della Lazio.

MADE IN ITALY - Sprinta e sgomma sul terreno di San Siro, la prima alla Scala ha giocato un tiro mancino ad uno dei suoi più grandi estimatori, quel Roberto Nazionale che si è stropicciato gli occhi davanti al suo strapotere dove la fascia destra aveva un solo padrone: Sant'Antonio da Candreva, quel tocco di Made in Italy che, insieme a Matri e Danilo Cataldi, hanno salvato la panchina di Pioli. Ora il mister può gustarsi una buona fetta di prosciutto rigorosamente di Parma, per un Natale più dolce, mentre il conto, salato, lo paga Mancini e le sue scelte iniziali quantomeno discutibili di formazione. Montoya può solo guardare Candreva dagli specchietti retrovisori: il numero 87 non è solo un Fratello d'Italia, ora è tornato figlio di Roma, racchiuso nell'abbraccio della gente laziale e di Lucas Biglia, una luce perpetua che è tornata a splendere sul terreno di San Siro. Vecchie ruggini messe forse alle spalle, perchè, quello che conta, non è il nome che hai dietro, ma il simbolo che porti davanti e che rende la Lazio un orgoglio Nazionale da ben 115 anni.