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Finalmente un Felipe di Dio: fortunata la Lazio terrorizzata da Lotito…

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ROMA - Corre come Felipe Anderson, si arrampica come Felipe Anderson, si comporta come Felipe Anderson. Questo finalmente è Felipe Anderson, degno sostituto di Candreva. Due gol in una settimana: uno vale gli ottavi di Coppa, l'altro una...

redazionecittaceleste

ROMA - Corre come Felipe Anderson, si arrampica come Felipe Anderson, si comporta come Felipe Anderson. Questo finalmente è Felipe Anderson, degno sostituto di Candreva. Due gol in una settimana: uno vale gli ottavi di Coppa, l'altro una vittoria insperata e importantissima al Tardini. Applausi alla tigna di Djordjevic: è sua una fetta della rete per quel pressing decisivo su Gobbi. La Lazio mette in saccoccia tre punti “regalati” dagli errori del Parma per il quinto posto. Non certo conquistati con calcio champagne o troppa rabbia da riscossa.

 

 

MAURI SENZA TABU' - O capitano, santo capitano. Gli mancava solo il gol Parma in Serie A, l'amuleto Mauri cancella anche l'ultimo tabù: al 47' si lancia in porta insieme alla palla per dare più velocità alla testata di Biglia. E per acciuffare un pari, che tiene a galla i compagni nella ripresa. Palladino, tre minuti prima, con una capocciata aveva dato il meritato vantaggio all'assedio ducale, già orfano d'un gol regolarissimo all'undicesimo. Il Parma ha parecchio da recriminare con la terna arbitrale, Pioli faccia invece mea culpa sul gioco e il carattere ormai assenti da un mese.

PAURA E LOTITO... - Il terrore negli occhi brucia ogni idea: Lotito (nuova strigliata in settimana a Formello) ha messo forse troppa pressione. E pensare che il presidente era persino il grande assente in tribuna al Tardini: “Ormai ha scelto la Salernitana”, giura la moglie Cristina. Un altro autogol di parole con la squadra e con i tifosi. Che mette benzina ai focolai pronti a esplodere a Formello e a Roma. Questo successo getta per fortuna un po' d'acqua, ma alla fine così rischia di piovere sul bagnato.

PAROLO E BRAAFHEID - La Lazio trema per tutto il primo tempo, si spegne subito nella traversa colpita su punizione da Biglia. Che, ammonito, entra pure in diffida contro l'Atalanta all'Olimpico. Dove mancheranno senz'altro Parolo (il quarto giallo gli costa la squalifica) e Braafheid, l'unico biancoceleste in palla per 35 minuti: tre chiusure pazzesche, l'ultimo contrasto però lo catapulta su una barella. Mani sulla faccia, ora si teme addirittura una rottura del crociato per l'olandese. La difesa, spesso anche oggi in bambola, continua a subire colpi pesanti.

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