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IL “MITO” – Klose: “No ai social, difendo la mia privacy”

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ROMA - Premi su premi in Germania per Klose, che – dopo il “Man of the year” - si becca pure la Silver Laurel Leaf, il più prestigioso riconoscimento sportivo tedesco. Eppure in biancoceleste Miro rimane sempre a...

redazionecittaceleste

ROMA - Premi su premi in Germania per Klose, che – dopo il “Man of the year” - si becca pure la Silver Laurel Leaf, il più prestigioso riconoscimento sportivo tedesco. Eppure in biancoceleste Miro rimane sempre a digiuno in trasferta. Spodestato da Djordjevic, ancora una volta a Empoli: “I giovani ormai apprendono tutto più facilmente. Alla loro età io ero relativamente disorientato, invece oggi nelle scuole calcio non solo s'impara ogni finezza tattica, ma anche il modello comportamentale per arrivare al successo. Tuttavia c'è qualcosa che uno ha dentro, che non si può recepire da un insegnamento: la voglia di migliorarsi sempre”. Un istinto di panzer: “Dopo la scuola trascorsi tre anni come apprendista di un falegname – racconta ancora Klose in un'intervista a Berlino – e poi un altro anno e mezzo come operaio. Quel frangente della mia vita mi ha plasmato. Stare in piedi tutto il giorno in un garage a tagliare legno e riordinarlo per poi montarlo sul tetto di una casa. Devi avere in mente sempre il risultato dei tuoi sforzi per valutare la qualità del tuo lavoro”. 71 gol, record di sempre con la Nazionale. Egregio quello di Miro, anzi leggendario. Basta vedere i gol, semplici, semplici. Come un bravo operaio delle fabbriche della Ruhr.

ANTIDIVO - Ora et labora. L'abitudine alla fatica modera ogni eccesso, Klose ne è l'esempio. E' un anti-divo, non ama i riflettori. Guai a parlargli di social network: "Non ho bisogno esporre me stesso fuori dal campo. Facebook, Instagram o altri non m'interessano. Ci sono probabilmente centinaia di profili col mio nome, ma nessuno gestito da me. Francamente, penso che non sia eccitante quello che faccio privato. C'è davvero qualcuno che vuole vedere come mangio, bevo o gioco con i miei figli? Io non la penso così". Miro, un postino a Roma ti ha baciato i piedi...

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