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Inzaghi ha detto no all’Atalanta, ma non ha ancora deciso il suo futuro

Non c'è solo la Juve, il tecnico si è chiuso in silenzio aspettando pure il Milan. Lotito e Tare hanno fretta di programmare la prossima stagione, il tecnico invece vorrebbe tergiversare

redazionecittaceleste

ROMA - Non sente e non parla. S'è rinchiuso nel silenzio per pensare e ascoltare solo il suo cuore. Pure un po' per vendicarsi di tutte le critiche ricevute, ma soprattutto perché non vuole rispondere alle domande sul suo futuro e sulla Juve. Inzaghi non ha perso la voce, ma al momento preferisce tacere. E la società lo sta rispettando e assecondando nella sua riflessione. Il problema è l'effetto di questo tipo di comunicazione. Perché dal mare del silenzio ritorna come un'onda ogni dubbio e cresce l'ansia per il destino del tecnico. Simone non ha ancora deciso, potrebbe prendere tempo perché c'è anche il Milan a corteggiarlo, ma comunque darà priorità per l'amore che lo lega alla Lazio. Persino dopo l'ultima giornata a Torino, anche se vorrebbe avere prima le sue idee chiare, Lotito.

PRIMO NO

Prima corte respinta. Ha già detto no all'Atalanta (lo direbbe pure alla Samp), Inzaghi aspetta. Non per forza la Juve, ha bisogno di rifiatare. Qualcuno teme ancora che, pure senza importanti offerte, Simone si possa dimettere, ma la Lazio è convinta che ci siano tutte le basi per continuare. Anche se i rumors hanno rafforzato la posizione dell'allenatore nelle ultime ore. Mai Inzaghi aveva avuto un simile credito da giocare. Maturato più che dalla Supercoppa e dalla Coppa Italia conquistate in tre anni, dalla stima di altre big. La scorsa estate si era fatto sotto il Napoli, adesso la Juve e di nascosto il Milan, nonostante una stagione non certo ai massimi livelli. Forse per questo Lotito non s'immaginava tentazioni simili e adesso, per trattenerlo, sta incensando il mister di elogi. Sono lontani gli atteggiamenti autoritari, il presidente è disponibile a risolvere tutti i problemi. Inzaghi ne ha avuti diversi, vuole discuterli nel prossimo incontro con la società, che gli riconoscerà un altro triennale da quasi 2,5 milioni. Ma ci sono altri nodi da sciogliere per una nuova stretta di mano: garanzie di mercato, ma anche relative allo staff medico e fisioterapico.

SEGUITO

Il silenzio sembra assordante, ma non lasciatevi travolgere dalle apparenze. Tutto è possibile. Simone e la Lazio si sono comunque riavvicinati. E' chiaro, ci sono stati attriti, ma possono essere superati. Lotito e Tare sono ottimisti, non credono che possa davvero voltargli le spalle Inzaghi. Nel pranzo di domenica a Formello hanno fissato dei punti, che andranno approfonditi. Il tecnico non ha fretta d'esaurire ogni discorso fra oggi e dopodomani, ma la Lazio invece vuole sapere subito se ci sarà una comune visione sugli obiettivi. Non si potrà ripartire da nuovi (vedi il discorso Champions la scorsa estate) equivoci, Simone vorrà dire la sua sui prossimi acquisti.

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