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Inzaghi: “Preferisco affrontare l’Inter che ha vinto il derby”

"L'ultima volta che andammo nell'Europa che conta, c'erano state le penalizzazioni delle big. L'anno scorso non ci siamo entrati invece soltanto per la differenza reti con l'Inter, ma dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti"

redazionecittaceleste

ROMA - Nessuna ansia, nessuna fretta, altrimenti anche questa Primavera diventa maledetta: "La Champions non dev'essere un'ossessione, ma un nostro obiettivo", puntualizza Inzaghi alla Luiss.

Sale in cattedra per insegnare la storia biancoceleste, passata, presente e futura: "L'ultima volta che andammo nell'Europa che conta, c'erano state le penalizzazioni delle big. L'anno scorso non ci siamo entrati invece soltanto per la differenza reti con l'Inter, ma dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. Anche stavolta dovremo vedercela con grandi corazzate, ma abbiamo dimostrato che nel calcio tutto è possibile. Abbiamo vinto una Supercoppa contro la Juve degli invincibili, sono tre anni che arriviamo almeno in semifinale di Coppa Italia. L’anno scorso abbiamo fatto una cavalcata pure in Europa League. E ci saremmo ripetuti se a febbraio non avessimo avuto così tanti problemi fisici". Adesso dall'infermeria sono tornati praticamente tutti. E allora gongola e suona la carica, Inzaghi: "Mancano undici partite di campionato più la semifinale di Coppa Italia con il Milan, cercheremo di finire nel migliore dei modi e regalare altre gioie ai nostri tifosi". E guai a dimenticare già il derby: "Non si vinceva con tre gol di scarto da anni".

STADIO

Si prende subito i propri meriti, Inzaghi, ma non dimentica quelli altrui: "Sarò sempre grato a Lotito e alla Lazio per l'opportunità che mi hanno dato d'allenare in Serie A. Mi ha fatto bene crescere e sbagliare nelle giovanili, la società mi ha sempre messo tutto a disposizione per migliorarmi. Dietro un grande allenatore o un grande successo dev'esserci sempre un grande club". Peccato che nella capitale non si riesca mai davvero a fare un salto big: "All'estero non hanno solo importanti cantere. Credo che il primo passo debba essere lo stadio. Farebbe crescere introiti, io penso che ogni squadra debba avere il proprio stadio per farci un punto di riferimento dei propri tifosi". Gli stessi che temono, come Inzaghi, di poter essere ancora una volta penalizzati in questa corsa Champions dagli arbitraggi: "Noi addetti ai lavori ci stiamo abituando al Var, anche i fischietti devono farsi aiutare il più possibile".

SOSTA

Al rientro dalla sosta lo scontro verità con l'Inter. Inzaghi non è intimorito dai nerazzurri rivitalizzati dal derby: "Per quanto mi riguarda e gli avversari che incontro, preferisco giocare contro una squadra che abbia vinto". La Lazio con il poker al Parma sembra invece essersi sbloccata sotto porta: "L'anno scorso siamo stati il primo attacco in Serie A e il quarto in Europa, non ci siamo dimenticati come si segna".

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