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La Lazio è convinta che le istituzioni non la vogliano in Champions

Lotito Lazio

L'atteggiamento della sindaca Raggi e del premier Conte hanno portato un'altra aria di complotto a Formello

redazionecittaceleste

ROMA - Occhio al malocchio, ma anche al governo. A Formello sono convinti da tempo che dall'alto spingano la Roma in Champions. Adesso approfittano che la Raggi e Conte siano a modo loro usciti allo scoperto.

La sindaca della capitale a dicembre aveva declinato l'invito biancoceleste per alcuni impegni improvvisi, eppure giovedì era in prima linea all'inaugurazione della nuova sede della Roma. Dove lo stesso premier non ha nascosto la propria fede giallorossa. Lotito non parla per mantenere illibato il suo aplomb istituzionale, ma fa sottolineare subito la scorrettezza al proprio responsabile, Diaconale: “Alla vigilia di un derby che si preannuncia decisivo per il quarto posto e per la stagione dei due club, mi sembra improvvido il loro comportamento. La Prima cittadina tra l'altro è stata più volte invitata a visitare il nostro centro sportivo, sapendo che ha un figlio laziale. Sembra uno sgarbo nei confronti dei tifosi della Lazio e rischia di creare una scala gerarchica nelle istituzioni rispetto alle due squadre delle capitale, un trattamento che non sarebbe accettabile. Probabilmente è un errore, che però ha suscitato l’irritazione del mondo biancoceleste. Noi rinnoviamo l'invito alla Raggi, speriamo trovi il tempo anche per noi, altrimenti si tratterebbe ci sarebbe un pregiudizio evidente di cui prendere atto”.

STADIO - Si sentono snobbati e maltrattati, in campo e fuori, su questa sponda del Tevere. Per la Roma spesso si sono sprecate interrogazioni parlamentari, per la Lazio invece solo indignazione per il comportamento dei suoi tifosi. Dello stadio giallorosso si continua a parlare, sull'impianto biancoceleste è calato da anni il silenzio: “Vogliamo parità di trattamento – prosegue Diaconale – e assistiamo a un estremo sostegno da parte del Campidoglio per ogni iniziativa della Roma, compreso lo stadio. Vorrei che il discorso in merito allo stadio della Lazio potesse beneficiare delle stesse agevolazioni di cui ha goduto quello della Roma. Se la società giallorossa riuscirà a costruirlo, noi ne saremo contenti perché vorrà dire che verrà edificato anche quello biancoceleste”. Il riferimento è al superamento dei vincoli idro-geologi (comunque differenti) sui terreni di Lotito sulla Tiberina: “Il nostro progetto è stato presentato e siamo pronti a farlo nuovamente, ma nelle speranza che venga trattato e gestito come dall'altra parte. Non possono esistere due pesi e due misure, anche se sappiamo che ci possono essere motivi elettorali. Se le istituzioni però parteggiano il loro ruolo istituzionale, perdono di autorevolezza e rispettabilità”. Il momento è pessimo in casa Lazio, l'impressione è che si voglia pure spostare l'attenzione dal campo. Alla luce delle denunce societarie, verrebbe da dire, meno male che almeno Berlusconi non è più il capo del governo.

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