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Pioli, appuntamento a Natale con Lotito per il rinnovo!

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ROMA - Il meccanismo funziona, anche se ogni tanto, spesso sul più bello come ad Empoli, si inceppa. È indubbio, comunque, che la rivoluzione decisa dalla Lazio con l’investitura a tecnico di Stefano Pioli stia dando dei frutti...

redazionecittaceleste

ROMA - Il meccanismo funziona, anche se ogni tanto, spesso sul più bello come ad Empoli, si inceppa. È indubbio, comunque, che la rivoluzione decisa dalla Lazio con l’investitura a tecnico di Stefano Pioli stia dando dei frutti succosi, primo fra tutti il ritorno in massa dei laziali all’Olimpico. Protagonista il gioco: grazie a quello è possibile inserire a pieno titolo la Lazio tra le novità della in serie A. «Special guest» la qualità, il principio (giusto) secondo cui si sale di livello solo attraverso l’impiego dei giocatori tecnicamente più bravi, non di quelli più utili a bloccare l’avversario di turno. Uno stile nuovo che piace ma che necessita di una programmazione pluriennale, a maggior ragione se il futuro prevede l’inserimento dei giovani. Il che, però, va in conflitto con l’accordo tra la Lazio e il suo tecnico, il cui rinnovo ad oggi scatta automaticamente solo in caso di ritorno in Europa.

 

Ecco perché l’appuntamento è già in agenda. Segnato per la pausa natalizia, quando gli impegni saranno più rarefatti e l’atmosfera sarà sgombra dalle tensioni che accompagnano le partite. Allora Lotito e Pioli si incontreranno per tracciare un bilancio del primo tratto di stagione visto che la Lazio avrà già affrontato Juventus e Inter e si appresterà a sfidare Samp, Roma e Napoli alla ripresa. Con l’obiettivo di rinforzare il progetto dalle fondamenta, cioè slegare la permanenza del tecnico dagli obiettivi dichiarati tramite la stipula di un accordo più lungo e più ricco: un biennale con ritocco all’ingaggio, dato che, ora come ora, con i suoi 600 mila euro netti a stagione Pioli è solo 16esimo nella speciale classifica degli stipendi degli allenatori in serie A. Del resto il tecnico in appena cinque mesi di panchina biancoceleste ha conquistato un po’ tutti, dalla critica ai tifosi fino a raggiungere il consenso «interno» di società e giocatori. La sua «blindatura» può essere la chiave per spalmare su più anni l’ottimismo di adesso dando continuità ad un progetto che sul campo ha dimostrato di promettere bene. Ma il passaggio è delicato. L’anno scorso, per esempio, Vladimir Petkovic iniziò il suo declino proprio dopo il no al prolungamento proposto dalla società, un diniego che insospettì Lotito e che ancora è argomento di un dibattimento davanti al giudice del lavoro. «A gennaio si poteva fare di più…», ha svelato Petkovic in settimana nel corso di un’intervista alla rivista «Lazialità». Al di là dell’ingaggio e della durata del contratto, insomma, la differenza possono farla le garanzie tecniche. Lì l’asino non deve più cascare. (Corriere della Sera)

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