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SI GIOCA – Lazio, riparte la battaglia… in mezzo alla tempesta!

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Poi s'è gustato il tracollo nelle scure acque di Capitan Rosenborg ed ha dato ordine e nuovi ordini ai suoi di non perdere ulteriore tempo e di aumentare il carico delle eliche al massimo possibile

redazionecittaceleste

ROMA - Cavalloni e tempeste s'abbattono violenti sulla Lazio, che naviga a vista cercando dovunque una terra d'approdo su cui tornare a coltivare certezze e speranze. Ad ogni scossone un infortunio, ad ogni onda grossa uno scossone. Biglia, Parolo, de Vrij e Djordjevic costretti sottocoperta ed il transatlantico biancoceleste in rotta verso il nulla. Uno sguardo a poppa, uno a prua: l'Ammiraglio Pioli non ha perso tempo ed è stato chiaro con tutti. Sarebbe stato pronto a tirare fuori i remi, pur di non fermare il viaggio verso l'isolotto Champions, già raggiunto e troppo presto abbandonato solo qualche mese fa. Remi, da far usare a forza a tutti - perchè "siamo sulla stessa barca" non restasse solo un modo di dire dei suoi -, o da dare in testa a qualcuno - tipo Mauricio - più dannoso di Spugna e negativamente ubriacante almeno tanto quanto lui, una volta palla al piede.

"TERRA, TERRA!" - L'avevano gridato tutti troppo presto, confondendo qualche nube per un monte e sopratutto senza aver fatto i conti con la Fregata neroverde proveniente dal nord italia che - attraccati i biancocelesti - li ha scippati a più non posso per gran parte dei loro averi. Anche grazie all'aiuto del fischietto trasognato del predone Guida e di quella piovra di Cannavaro, che senza colpo ferire hanno lasciato due squarci sulla fiancata biancoceleste scappando via con tutto il bottino. La fregatura è stata di quelle sanguinose ed i segni della battaglia erano ancora vivi. Quando - solo pochi giorni fa - la Marina biancoceleste se l'è dovuta vedere con l'ennesimo accidente in acque Europee. Mancavano all'appello solo loro, i famelici pirati Norvegesi. Da affrontare senza radar e con la sala macchine piena di feriti e nessun Generale.

FUORI I CANNONI - Pioli - aggiustato il cappello - ha dato immediatamente disposizione di passare alle maniere forti. Due cannonate all'albero e una al ponte di comando. Poi s'è gustato il tracollo nelle scure acque di Capitan Rosenborg ed ha dato ordine e nuovi ordini ai suoi di non perdere ulteriore tempo e di aumentare il carico delle eliche al massimo possibile. Dietrofront. Perchè - stando agli ultimi rilevamenti - a una manciata di onde, alle sue ore sei, dovrà vedersela col cornuto incrociatore guidato da quel volpone di Ventura, che già da tempo sta pregustando scorribande di ogni tipo sul bastimento Laziale. Che però, disporrà - a sorpresa - dell'ufficiale Biglia Lucas. Esperto di rotte e con voglia di rivincita. La stessa che da un po', sta tornando a navigare nella mente dei Laziali. Avanti tutta.

ErMacca