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STADIO – Norme anti-violenza: stanno uccidendo il tifo e i tifosi. L’ultima ha del clamoroso…

Curva Nord
E' arrivata anche la prima multa ad un tifoso giallorosso che non ha rispettato il proprio posto in Sud. Ben 167 euro di multa da pagare entro 60 giorni con l’eventualità, in caso di reiterazione dell’illecito, di un Daspo da 1 a 3 anni.

redazionecittaceleste

ROMA - Non bastavano le perquisizioni maniacali anche nei confronti di donne, anziani e bambini nel pre gara. Non bastava nemmeno l’innalzamento di un muro di vetro a dividere il settore in due e la presenza massiccia di poliziotti (non si vedevano dentro la curva da 15 anni) all’interno e degli steward praticamente ovunque. Adesso - riporta lultimaribattuta.it - è arrivata anche la prima multa ad un tifoso giallorosso che si è permesso di non rispettare il proprio posto in Sud. Ben167 euro di multa da pagare entro 60 giorni con l’eventualità, in caso di reiterazione dell’illecito, di un Daspo da 1 a 3 anni.

Ma lo sanno questi signori che prendono tali decisioni che in curva nessuno rispetta il proprio posto? E non c’è niente di male, succede ovunque e non solo in Italia. Anche perché basta un gol festeggiato nella parte più calda dello stadio che poi diventa impossibile ritrovare il proprio posto. Si, perché in un curva ad ogni rete si salta addosso ad un amico, ma anche ad uno sconosciuto, a volte si casca o si finisce dieci seggiolini più avanti. Ed è bello per questo andare lì, dove la partita si vive in modo diverso rispetto alla tribuna. Bene, passo dopo passo, repressione dopo repressione, questo non sarà più possibile. Una multa per non aver rispettato il posto a sedere (in curva si sta in piedi!!!) non si era mai vista.

“Cari tifosi della Roma, sappiamo bene che in Curva Sud ci sono dei forsennati che non rispettano il posto assegnato e che seguono la partita in piedi, addirittura facendo il tifo, come fossero allo stadio. Questo lo fanno da sempre e, grazie a loro, la Curva Sud è divenuta famosa nel mondo però, per la Questura/Prefettura di Roma, sono loro il vero problema della nostra città”, il post ironico dell’avvocato Lorenzo Contucci, esperto in materia ultras e difensore del ragazzo multato.

Stesso discorso e stessa repressione è stata adottata nei confronti dei tifosi della Lazio, che già hanno manifestato il loro dissenso nel match casalingo contro il Bologna e che con un comunicato hanno ribadito il concetto della volontà del prefetto di distruggere il tifo e di trasformare lo stadio in un teatro. E, soprattutto, di voler allontanare le famiglie dallo stadio invece che riavvicinarle come Gabrielli & Co cercano di far credere.

Invivibile è diventato il clima allo stadio. Poi però nessuno si dovrà lamentare se gli impianti saranno vuoti e la gente preferirà rimanere a casa a guardare le partite in televisione.

Cittaceleste.it