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Svolta Reja: altro che minestra riscaldata. Edy supera anche sé stesso…

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ROMA - Apoteosi di Rejalismo, altro che minestra riscaldata. Mancherà pure il gioco, ma questa “nuova” cura funziona a meraviglia. Due vittorie e un pari nelle prime tre gare, il secondo mandato di Edy decolla subito, meglio del...

redazionecittaceleste

ROMA - Apoteosi di Rejalismo, altro che minestra riscaldata. Mancherà pure il gioco, ma questa “nuova” cura funziona a meraviglia. Due vittorie e un pari nelle prime tre gare, il secondo mandato di Edy decolla subito, meglio del primo: quando il goriziano subentrò a Ballardini il 14 febbraio 2010, arrivarono i 3 punti, poi però la batosta di Palermo (3-1) e l’1-1 con la Fiorentina. Il 7 marzo un’altra sconfitta a Genova con la Samp (2-1) e la domenica successiva l’abisso all’Olimpico col Bari (0-2). Basterebbe un punto a Udine e Reja raddoppierebbe – in quattro gare – il bottino del suo primo incarico. Serviva una scossa, c’è nei risultati. E non può essere solo fortuna: «Non meritavamo di vincere col Parma», l’ammissione del tecnico. Leale e lucido, perché in fondo mentirebbe a se stesso. Però Edy sorride di gusto: senza questi fondamentali risultati, non può rinascere la sua Lazio. Benvenuta la pioggia di punti di sutura a chiudere le ferite della testa: le gambe non volano, ma finalmente nemmeno tremano.

 

CONCRETEZZA - La paura fa un gol vittoria al novantunesimo: la Lazio raccoglie e stamattina già lavora per sbloccarsi prima. Ieri Reja visionava nella sua casa-albergo le partite dell’Udinese, che gli strappò due volte la Champions: ironia del destino, al Friuli si punta a un trionfo in trasferta dopo oltre otto mesi. Più che un salvagente, Reja sembra un’acquasantiera. Bagna la Lazio e la classifica si rialza. Benedice Perea, Brayan lo ripaga con una doppietta in due tempi: lui, “Coco” di Petkovic, che un paio di gol li aveva fatti in quattro mesi. Edy rielegge la sua coppia vintage in difesa, Biava e Dias resuscitano: zero reti subite con loro, una con l’esperimento Novaretti-Ciani in Coppa Italia. La Lazio ne aveva incassate 9 negli ultimi quattro “dominii” di Vlado in panchina. E’ più dolce naufragare nella concretezza imperiale delle rughe del 68enne Reja. Stakanovista da sempre, proletario del pallone, il “vecchio” Edy è iscritto al sindacato dei tecnici della normalità. Nel calcio non c’è nulla da inventare, semmai da scoprire.

CONSERVATORE - Gioca sui dualismi, l’ultimo Reja è meno conservatore. Vlado ha fallito l’integrazione di nuovi e senatori, chissà che Edy non ci riesca. Una volta gli si contestava la gestione dei giovani: col Parma ha insistito con Felipe Anderson e forse lo ha sbloccato. Ha rilanciato l’impertinente Cavanda. Il “pupillo” Gonzalez rischia il posto a Udine per uno straripante Onazi. Berisha può restare fra i pali, se Marchetti – uomo del mister – non sarà al 100%. Il merito farà la formazione, gli uomini e i loro ruoli decideranno il modulo. Il mister ha ristabilito una sicurezza tattica col 4-5-1, ma non ne resterà schiavo: se arriverà il promesso sposo Quagliarella, possibile matrimonio col 4-4-2 o col 3-5-2. Che taglierebbero Hernanes, non a caso sul mercato: ha divorziato con la trequarti. (Il Messaggero)

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