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TUTTI GIU’ DAL CASTELLANI. PIOLI ORMAI E’ AI SALUTI…

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Il commento del match a cura di Cittaceleste.it

redazionecittaceleste

ROMA - Tutti giù dal Castellani, Piolilandia è finita. Mister in confusione, giocatori contro, regna il caos alla Lazio. E l’effetto è la quinta sconfitta in trasferta consecutiva, la sesta su sette: quattro gol fatti, diciassette subiti. Nemmeno un più guardingo 4-4-1-1 riesce a proteggere per la prima volta la porta lontano dall’Olimpico in questo campionato. Gol incassato addirittura dopo 5’, stavolta. E c’è sempre il maledetto zampino di Mauricio: sul corner di Paredes, il brasiliano s’addormenta e perde completamente la marcatura di Tonelli. Il difensore si sgancia a centro area e si tuffa di testa per esultare. Il ritiro spirituale non ha prodotto alcuna “vera” reazione. Dimenticate la Coppa, è sempre la solita illusione.

TRISTEZZA - La Lazio è triste e non ha più alcun gioco. Il primo tiro dopo il gol arriva addirittura al 20’ con un’azione personale di Milinkovic. Dieci minuti più tardi, il serbo conquista una bella punizione dal limite: Biglia la mette di poco sopra la traversa. Ma anche Lucas ormai è apatico e sconsolato a centrocampo. Dove non si sa ancora che fine abbia fatto Parolo, disperso nel suo stesso vuoto. Lulic è il solo a metterci l’anima, ma più con la forza della disperazione. Sul finale del primo tempo Senad insiste sulla fascia sinistra, ma Candreva sforbicia la sua solita prestazione. Incolore. Due punizioni indecenti. Avrà finalmente capito, Antonio, che non può batterle?

SVANTAGGIO - Ottavo primo tempo su 14 chiuso in svantaggio: in Europa peggio solo Hannover (10) e Las Palmas (9). Ma non pensiate mica che la ripresa sia diversa. La Lazio ci mette più grinta, ma senza un senso. Pioli inserisce Felipe e Klose - chissà poi perché dopo 10’ del secondo tempo - ma al panzer vengono annullati due gol. Poi è lo stesso Mito a regalare una capocciata gentile a pochi passi a Skorupski. Come aveva fatto Djordjevic due volte, in precedenza.

HORROR - Non solo Mauricio. Un disastro Hoedt e Radu in difesa, sempre in ritardo. Traversa a inizio ripresa del rumeno con un tiro al volo, poi la sostituzione. A Formello urla, i compagni lo considerano un leader, una follia rinnovargli il contratto per altri 5 anni. Serve di corsa un difensore, ma forse non basterà. Qui serve una scossa, seppure a rimetterci dovesse essere il minor responsabile Pioli. Adesso c’è la Juve e diventa difficile essere ottimisti con chi ha già perso 11 dei precedenti big match dal suo arrivo. I problemi ormai non sono più solo in trasferta ed è inutile pure rinchiudersi fra le quattro mura di Formello. Purtroppo è il momento di aprire il cancello e salutare, a malincuore, Stefano da Parma. 

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