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ZOOM – Lazio, non si può discutere Pioli! E in difesa serve un colpo…

Pioli
Investire sul futuro e pretendere oggi la Champions da Pioli suona come una contraddizione

redazionecittaceleste

ROMA - Tre giorni dopo Bergamo, Pioli ieri ancora provava a spiegare perché avesse inserito Klose nel finale di partita con l’Atalanta. Sembrava l’unico colpevole della sconfitta, come se fossero dipesi da lui l’autogol di Basta, tutte le ripartenze sbagliate che potevano portare al raddoppio e quel pallone perso a centrocampo prima del colpo del ko di Gomez. Ritenendo Pioli uno dei migliori allenatori italiani dal punto di vista tattico, più bravo anche di alcuni colleghi che lo precedono in classifica, ci siamo sorpresi di come non sia intervenuto sul centrocampo (la rinuncia al terzo cambio con Lulic, Milinkovic, Candreva in evidente calo fisico più Biglia e Onazi ammoniti) nel secondo tempo di Bergamo, ma una serata poco illuminata ci può stare. Un conto è analizzare una partita e raccontare cosa sia cambiato nell’ultima mezz’ora a favore dell’Atalanta, un altro discutere il lavoro di un anno di un allenatore che ha portato la Lazio al terzo posto, in finale di Coppa Italia e che nel 2015 ha fatto gli stessi punti (60) della Juve. E’ finito, invece, sotto processo fuori e dentro Formello. Lotito era infuriato per le sue scelte (non sappiamo se glielo ha comunicato ma è una certezza), mentre a Leverkusen in società gli era stata rimproverata la difesa a tre. Non sono bei segnali. Allora - scrive il Corriere dello Sport - serve un’analisi più approfondita e diventa opportuno difendere le scelte di un allenatore che lavora con quanto gli viene messo a disposizione. Milinkovic è fortissimo, ma è un trequartista e nel suo ruolo possono agire anche Mauri e Morrison. Cataldi una mezz’ala non ancora pronta per la regia e Onazi è l’unico mediano in organico, peraltro neppure in cima alle preferenze di Pioli. Ledesma non è stato sostituito, le assenze di Biglia e Parolo sono drammatiche. Tantissima qualità, distribuita non in modo omogeneo. L’organico è sbilanciato in avanti e in mezzo manca qualcosa. Ora si è aggiunto l’infortunio di De Vrij: si opererà e starà fuori diversi mesi, non si sa quanto. Pioli ha reclamato un rinforzo di livello in difesa, inviando un segnale chiarissimo alla società. Se Gentiletti è lento, se Mauricio ha il record di cartellini della serie A e se Hoedt è vulnerabile nell’uno contro uno, certo non gli si possono attribuire responsabilità. Investire sul futuro e pretendere oggi la Champions da Pioli suona come una contraddizione. A gennaio si capirà se la società vuole aiutare davvero il tecnico e la squadra per provare a confermare il terzo posto del passato campionato. Dietro, per restare a certi livelli, serve un rinforzo vero.

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