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ZOOM LAZIO – Questione di pressing…

Felipe
Al centravanti tocca il primo segnale per l’aggressione alta

redazionecittaceleste

ROMA - Il pressing quest’anno la Lazio lo ha fatto meno della stagione passata. S’è rivisto in alcuni momenti del primo tempo con il Frosinone e nell’avvio di partita con il Genoa. Ci vuole una condizione fisica generale al top e servono giocatori naturalmente portati all’aggressione, alla riconquista del pallone in zone di campo dove di solito si lasciano giocare gli avversari. L’avvio faticoso della stagione in termini di infortuni e condizioni non ha permesso, e forse non permetterà ancora, alla Lazio di esprimere quell’intensità e quelle furiose aggressioni viste nello scorso autunno. Il segnale principale è delegato al centravanti e non è un caso che Djordjevic sia il terminale preferito da Pioli per sviluppare un certo tipo di calcio. Un play come Biglia è abituato a portare su la squadra, capisce i tempi e i momenti giusti per farlo. Un centrale come De Vrij sa leggere benissimo le situazioni, sa quando è il caso di salire o di arretrare perché si rischia di essere scavalcati a “palla scoperta”. Ora mancano a Pioli tre interpreti ideali per esercitare il pressing. Forse rimanderà a tempi migliori il ritorno al pressing.

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