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Borea: “Portai Seedorf in Italia a 19 anni e aveva già personalità”

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La storia di Clarence Seedorf e l'Italia nasce nel 1995, quando la Sampdoria riuscì a strapparlo all'Ajax. L'allora direttore sportivo Paolo Borea ci racconta l'olandese ai tempi in blucerchiato, quand'era appena diciannovenne. In esclusiva...

redazionecittaceleste

La storia di Clarence Seedorf e l'Italia nasce nel 1995, quando la Sampdoria riuscì a strapparlo all'Ajax. L'allora direttore sportivo Paolo Borea ci racconta l'olandese ai tempi in blucerchiato, quand'era appena diciannovenne. In esclusiva per Tuttomercatoweb: "Aveva appena vinto la Champions League con l'Ajax e con lui cercammo di prendere anche Davids. Lo stesso Seedorf si adoperò per convincerlo, ma non ci riuscì. Di Clarence ricordo che già a 19 anni aveva una grande personalità. E sì che c'erano grandi campioni in quella Samp, come Roberto Mancini. Eppure pur così giovane arrivò senza nessun timore: aveva il suo carattere e lo dimostrava. E poi grandissima professionalità. Lui spesso e volentieri rimaneva ad allenamento terminato  a giocherellare, a tirare, a migliorarsi". 

 

Si aspettava potesse diventare allenatore? "Non mi stupisce. Allora avrei certamente pensato che sarebbe diventato un grande campione. Poi la sua personalità è cresciuta tanto da diventare al Milan una voce importante nello spogliatoio ed era evidente che sarebbe diventato allenatore. Certo, al Milan inizierà da zero, ma la sua personalità lo aiuterà. Parliamo di una persona molto intelligente, di cultura, che appena arrivò da noi imparò la lingua. Lo capivi subito che aveva qualcosa in più. Mi spiace solo che alla Samp ce lo siamo goduti poco, lo scoprimmo in Champions e ci piacque subito. Lo prendemmo a 6 miliardi di lire, ma a fine stagione arrivò il Real Madrid".