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Schumacher. Dopo due settimane dall’incidente, nessuna novità. Ma presto potrebbero essercene!

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Non trapela nulla dall’ospedale di Grenoble dove Michael Schumacher è ricoverato da due settimane dopo il terribile impatto contro una roccia mentre sciava sulle nevi di Meribel. Si ipotizza il momento in cui i medici allevieranno il...

redazionecittaceleste

Non trapela nulla dall’ospedale di Grenoble dove Michael Schumacher è ricoverato da due settimane dopo il terribile impatto contro una roccia mentre sciava sulle nevi di Meribel. Si ipotizza il momento in cui i medici allevieranno il dosaggio farmaceutico facendo uscire il tedesco dal coma per avere una prima valutazione dei possibili danni dovuti al trauma cranico e all’emorragia cerebrale. Si tratterà di un momento importante anche se non corrisponderà a un responso definitivo: da quel momento si potrà cominciare ad agire per l’eventuale operazione recupero. Al momento, però, non ci sono nuove comunicazioni ufficiali e ciò significa che l’equipe medica preferisce stabilizzare ulteriormente il quadro clinico.

 

Ovviamente, i tifosi vorrebbero saperne di più ma è bene ricordare che rispetto alla diagnosi iniziale, l’ottimismo è cresciuto esponenzialmente. Per ciò che concerne la dinamica dell’incidente, dopo le parole del procuratore di Albertville che ha escluso che il sette volte campione iridato procedesse a velocità troppo sostenuta, sono arrivate anche le dichiarazioni dell’ex pilota Gerhard . L’austriaco condivide con Schumi un passato in Ferrari e in Benetton, ma non solo. Anche Berger dopo aver sfrecciato per anni nei circuiti della F1 ha rischiato la vita in un incidente molto più ordinario: si è rotto il collo mentre viaggiava su una strada cittadina. Si è salvato per una fortunata coincidenza: “Nell’auto dietro la mia, c’erano due medici con il kit di pronto intervento che mi hanno prestato le prime cure salvandomi la vita”. Berger rimanda al mittente le accuse e le calunnie di chi prospettava una mancanza di cautela di Schumacher alla base dell’incidente. “E’ solo una fatalità: Michael stava sciando con il figlio. Come si fa a pensare che fosse spericolato? Il problema è che è finito con la testa contro una roccia: un tiro mancino del destino”. La speranza è che anche Schumi riesca a recuperare come fatto dall’ex collega: per il momento non resta che aspettare. (oblo.it)