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SERIE A – Fuori i russi, a Pescara arrivano gli arabi

PESCARA La favola di Natale del Pescara parla di soldi, ma non è quella dell’avaro Scrooge; rimanda ogni giorno il finale, ma non c’è una Shahrazàd a raccontare la storia. Ci sono però gli arabi che...

redazionecittaceleste

PESCARA La favola di Natale del Pescara parla di soldi, ma non è quella dell’avaro Scrooge; rimanda ogni giorno il finale, ma non c’è una Shahrazàd a raccontare la storia. Ci sono però gli arabi che incrociano la strada del presidente di una squadra in cerca di soci forti. C’è una cena, in una sera d’inverno, in cui il presidente incontra un manager, che potrebbe avere aspirazioni di candidatura a sindaco e un paio di amici esperti di calcio e di bilanci. Da lì parte un percorso che porta lontano. La prima parte della storia finisce con un accordo depositato nella cassaforte di un consulente. È l’atto che impegna il passaggio del settanta per cento delle quote del Pescara calcio a imprenditori arabi. Terza squadra italiana nei professionisti scegliere soci stranieri. Una svolta per il futuro della prima squadra abruzzese. Che viene impacchettata, sigillata e tenuta nel massimo riserbo. E che a qualcuno lascia l’amaro in bocca. Grande regista, con funzioni di mediatore, dell’ operazione sarebbe stato infatti un manager eccellente, Antonello Ricci, gruppo Maresca, punto di contatto tra la società e il gruppo di imprenditori, probabilmente interessati ad entrare in Italia per affari, che considerano la via del calcio una buona promozione. Nulla di ardito, se non che Ricci potrebbe essere il candidato a sindaco per il Pd nelle elezioni di maggio, e questo boccone al sindaco e primo tifoso del Pescara Luigi Albore Mascia proprio non va giù. Visto che anche lui dovrebbe riproporsi tra mille peripezie e al momento senza il pieno appoggio del partito. Non è dunque solo per ragioni tecniche (leggasi sviluppi di mercato) che l’accordo resta in un cassetto della scrivania in attesa di piccoli aggiustamenti, ma perché potrebbe essere decisamente incisivo dal punto di vista elettorale. Qualche sensazione vuole che i rapporti tra l’amministrazione e il presidente Sebastiani si siano un po’ raffreddati, proprio perché di tutto il lavorio in Comune si sarebbe saputo proprio poco, mentre continuavano ad arrivare richieste di aiutini per lo stadio. Ma i timori scivolano ancora più alle fondamenta: a sponsorizzare la candidatura di Antonello Ricci , che ormai da quattro anni si era di fatto ritirato a vita lavorativa allontanandosi dal partito, è l’uomo forte della politica abruzzese, quel Luciano D’Alfonso considerato capace di fare e disfare, soprattutto di gestire affari e grandi destini. Detto questo è chiaro che l’operazione-arabi scomodi un bel po’ di contabili dell’urna sul peso elettorale della partita. Tornando alla questione strettamente sporiva dell’accordo trapela davvero poco: la quota ceduta dovrebbe essere del settanta per cento, (il capitale sociale del Pescara è di due milioni di euro) la previsione di un budget di bei soldoni in funzione di una eventuale promozione in serie A. Da quanto è dato sapere gli organismi di gestione dovrebbero, in un primissimo momento restare invariati e nel tempo si pocederebbe a un riassetto. Il presidente Sebastiani dovrebbe quindi mantenere il suo posto e anche l’amministratore delegato Danilo Iannascoli, che conserverebbe comunque un ruolo di rilievo, tra i consiglieri ci sarebbe anche Vincenzo Marinelli. Naturalmente ora dovranno essere effettuati tutti i passaggi legali che porteranno alla definizione della trattativa. I soci entranti potrebbero anche decidere la nomina di un direttore generale di fiducia che guardi con più attenzione al settore tecnico. Già, perchè in tutto questo giro azionario il momento paricolarmente importante del Pescara sembra essere in qualche modo confinato. Marino ha spinto la squadra ad una scalata che ha portato i biancazzurri dalla coda della classifica fino alla zona play off e a un passo dalla vetta. Il Pescara di oggi ha appena quattro punti in meno del dream team che con Zeman conquistò la promozione con numeri che fecero a pezzi tutti i record. La favola di Natale del Pescara già a maggio potrebbe diventare un’altra storia, quella dei capitani coraggiosi che si sono ripresi la serie A. Per adesso accontentiamoci di questa storia, delle dichiarazioni che arriveranno (o forse no) e di un finale tirato ancora per le lunghe. In fondo ai tifosi basta semplicemente che la conclusione sia da Mille e una notte. (Il Tempo)