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ESCLUSIVA – Cucchi: “Lazio giocati le tue carte, altro che fallimento. Inzaghi merita la riconferma”

Riccardo Cucchi, giornalista di fede biancoceleste.

Le parole dell'ex radiocronista Rai, Riccardo Cucchi, noto tifoso della Lazio, sulla stagione dei biancocelesti e non solo

redazionecittaceleste

ROMA - Continua la stagione della Lazio, ma lo fa con un obbiettivo in meno. Col quarto posto ormai sfumato ai biancocelesti rimane la finale di Coppa Italia con conseguente approdo in Europa League.

L'ultimo atto della coppa nazionale del 15 maggio sarà la classica partita della stagione per la squadra Inzaghi. Lo stesso tecnico si giocherà molto nel match dell'Olimpico, visto che senza trofeo e senza Europa League si parla addirittura di un divorzio col club che ha dato il via alla sua carriera da allenatore. Ciò sarebbe giusto o no? Molti si interrogano se la stagione della Lazio ad oggi corrisponda a un fallimento. Nonostante la finale di Coppa Italia in molti sono convinti che i biancocelesti hanno ottenuto meno di quanto avrebbero potuto. Convinzione generata dalla fantastica stagione passata, che ha visto la compagine capitolina cedere il passo solo a un millimetro dal traguardo. Chi invece non vuole sentir parlare di anno buttato è l'ex radiocronista Rai e noto tifoso laziale, Riccardo Cucchi. Ecco come si è espresso in esclusiva per Cittaceleste.it sulla stagione della Lazio e non solo.

 L'esultanza di Simone Inzaghi al gol del Tucu Correa

LE PAROLE DI CUCCHI

Come ha espresso chiaramente sul suo profilo Twitter, la stagione della Lazio non è da considerare un fallimento. Perché?

"Secondo me è troppo eccessivo. Un fallimento comporta delusioni a catena e obbiettivi non raggiunti. Mi sembra esagerato parlare di ciò in un anno in cui la Lazio ha centrato la finale di Coppa Italia ed è ancora in corsa per la Champions League, visto che la matematica non la condanna. Aspetterei il bilancio finale per tirare delle somme. I tifosi devono essere meno pessimisti. Da qui a fine anno i biancocelesti dovranno giocarsi tutte le proprie chance sia in coppa che in campionato. Questo perché la qualificazione europea potrebbe essere garantita anche dal piazzamento in Serie A se la partita di mercoledì dovesse andar male. Mi pare importante sottolineare che in Italia ci sono tre trofei. Uno è lo scudetto, ma è praticamente inaccessibile visto il dominio della Juventus. Gli altri due sono Coppa Italia e Supercoppa, e la Lazio è in corsa per entrambi. Per la prima è in finale, e con una vittoria contro l'Atalanta si ritroverebbe a giocare la seconda. Ecco perché non è giusto parlare di fallimento".

Dove hanno sbagliato i biancocelesti tanto da dover abbandonare la corsa al quarto posto anzitempo?

"L'errore che balza agli occhi di tutti è senz'altro la poca continuità. La Lazio ha messo in mostra sia prove sorprendenti in positivo che sconcertanti, su tutte quella contro il Chievo. Questa mancanza di logica tra virgolette, ha pesato sul destino della squadra di Inzaghi, la quale ora si ritrova in un posto che non le compete in classifica. Dico questo perché stiamo parlando di una tra le squadre più interessanti in Italia dopo Juventus e Napoli. L'Atalanta è sorprendente, si è evoluta, ed ha effettuato un lavoro molto intelligente di scouting. Una delle domande che mi sono rivolto è come mai uno come Zapata sia stato scartato da Napoli e Sampdoria. Ma tecnicamente non è superiore alla Lazio. Sono equivalenti. Il gioco è diverso, quello dell'Atalanta è molto più bello e dinamico, ma tra le due squadre è la determinazione e la voglia che hanno fatto la differenza quest'anno".

Notizie Lazio - Grande gol di Immobile

Cosa si aspetta dalla finale di Coppa Italia?

"Intanto mi aspetto una bella partita. Parliamo di due compagini in grado di divertitre, diverse sì, ma che amano entrambe giocare a pallone. Se la Lazio è in giornata esprime veramente un gran calcio, tipo a San Siro contro il Milan. Sarebbe un errore affrontare l'Atalanta in campo aperto. Io credo che i biancocelesti abbiano dimostrato di esprimersi al meglio quando riescono a riparite negli spazi lasciati dagli avversari, e la Dea te ne lascia sempre. Servirà tanto pressing, controllo, dinamismo e ripeto, sfruttare le ripartenze. Mi auguro un Olimpico gremito e spero che ci sia un incoraggiamento costante per tutti i 90' da parte dei tifosi laziali. In ottica Lazio conto molto su Luis Albetto, Milinkovic e soprattutto Immobile. Quest'ultimo finora ha ottenuto poco rispetto a quanto fatto durante la stagione. Non ci sarebbe occasione migliore per tornare al gol che in una finale, magari assicurando il trofeo ai biancocelesti".

Secondo lei Inzaghi rischia davvero di lasciare la Lazio?

"Di fronte a questa domanda, ovvero quando un allenatore arrivi al capolinea, prima mi chiedo sempre 'Cosa c'è di meglio a disposizione della società?' Siamo sicuri che c'è qualcuno di più bravo nei parametri economici della Lazio?. Io ho diversi dubbi. A volte l'ambiente romano e laziale è vittima di crisi di nervi nei giudizi. Giudicare fallimentare la stagione di Inzaghi sarebbe un gravissimo errore. Parliamo di un tecnico giovane, che sa crescere, e ha dimostrato anche di saper essere duttile smentendo tutti. In più è legato all'ambiente e ha creato uno spogliatoio unito. Per me merita la riconferma. Ha inserito la Lazio in un contesto importante. I veri problemi a mio avviso Inzaghi ce li ha nell'organico. Il punto debole dei biancocelesti è la difesa, eppure a parte il buon acquisto di Acerbi nelle sessioni di mercato precedenti si è fatto poco per sopperire alle carenze. Mi auguro che si possano effettuare dei correttivi già in estate".

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