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ESCLUSIVA – Zauri: “Vedo un 50 e 50 tra Lazio e Atalanta. Primavera? Ecco come abbiamo vinto il campionato”

Le parole dell'ex biancoceleste Luciano Zauri sulla Primavera, la corsa Champions e la Coppa Italia

redazionecittaceleste

ROMA - Finalmente è arrivata la vendetta, sportiva si intende, della Lazio nei confronti del Milan. I biancocelesti in un solo colpo si sono rifatti dell'uscita dalla Coppa Italia dello scorso anno e dello sfottò subìto da Acerbi il 13 aprile.

Archiviata la coppa, ecco che torna la Serie A. I biancocelesti se la vedranno contro la Sampdoria, ex squadra (così come la Lazio) di Luciano Zauri. L'attuale tecnico della Primavera del Pescara ha appena vinto il campionato con i suoi ragazzi arrivando proprio davanti alla compagine biancoceleste. Un'immensa soddisfazione considerando anche che in partenza era la squadra di Bonacina quella che avrebbe dovuto ottenere la promozione diretta. A una settimana dalla vittoria della Primavera 2 abbiamo chiesto a Zauri qualche aneddoto sul cammino trionfale del suo Pescara, ma non solo. Anche la sua visione sulla corsa Champions e la finale di Coppa Italia, visto che la squadra di Inzaghi se la vedrà con un'altra ex società in cui ha militato l'abruzzese, l'Atalanta. Ecco perciò come si è espresso in esclusiva per Cittaceleste.it.

LE PAROLE DI ZAURI

Quanto entusiasmo c'è ancora per la vittoria del campionato?

"Tantissimo. Noi siamo una realtà partita per fare tutt'altro. Man mano che il tempo passava il rendimento dei ragazzi cresceva sempre di più e ci siamo ritrovati a lottare per le prime posizioni. Già quello era un traguardo. Poi, vittoria dopo vittoria è arrivata addirittura la testa della classifica. Certo, la tensione è aumentata, perché quando sei primo hai meno possibilità di sbagliare avendo gli occhi puntati addosso. Eppure, trovando il giusto equilibrio tra pressione ed entusiasmo siamo riusciti nell'impresa".

C'è stata una partita in cui hai detto: "Possiamo farcela"?

"Sicuramente la vittoria ad Ascoli. Giocavamo contro la momentanea seconda in classifica dopo che la Lazio capolista aveva vinto a Cosenza. Quei tre punti hanno significato tanto. I biancocelesti ci avevano messo sotto pressione, ma noi vincendo abbiamo fatto un grande passo, soprattutto mentale. Un conto è giocare per divertirsi, un conto è vincere per forza. Quella è stata la vittoria che secondo me ci ha fatto capire di poter pensare in grande. È stato un girone di ritorno grandioso. Dopo aver perso la prima contro la Lazio ci siamo rimboccati le maniche e siamo riusciti a mettere a segno nove vittorie consecutive".

 Primavera

Qual è stato l'errore della Lazio? Visto che fino a pochi mesi fa era la squadra di Bonacina a guidare la classifica.

"È chiaro che serve continuità nell'arco di una stagione. Quando sei davanti a tutti hai poco margine di errore. D'altro canto però, quando sei dietro non puoi perdere. Forse la Lazio ha pensato di essere già in Primavera 1 vincendo la prima gara di ritorno con noi. In quel caso ci aveva staccato di sette punti, quattro virtuali se si conta il riposo. Probabilmente i biancocelesti hanno pensato di aver quasi chiuso il campionato e così non è stato. Hanno fatto un paio di battute di arresto pareggiando, mentre noi siamo stati eccezionali a vincerle tutte dal Lecce in poi. Ci tengo a dire che arrivare primi non era il nostro obbiettivo. All'inizio non avevamo una squadra che sulla carta potesse vincere la Primavera 2. Pian piano però mi sono accorto delle capacità dei miei giocatori, e con un po' di ambizione ce l'abbiamo fatta".

Passando alla prima squadra, come valuti la corsa Champions?

"Sicuramente è una bella lotta. Poco tempo fa il Milan sembrava aver preso il sopravvento. Invece così non è stato. La squadra di Gattuso ha sbagliato qualche gara di troppo lasciando la corsa aperta. La Lazio ha steccato tre partite facili sulla carta in cui ha portato a casa un solo punto, cosa che non ti puoi permettere. La sconfitta col Chievo ha diminuito le ambizioni, ora è dura, ma non impossibile. Vedo bene l'Atalanta. La squadra di Gasperini ha dimostrato molta continuità dopo una partenza così e così. Poi non dimentichiamoci la Roma, che per organico è quella messa meglio. Escludo dalla corsa il Torino. Sottolineo che la Lazio è ancora in corsa perché è una squadra che funziona, e i campionati che sta facendo lo dimostrano. Manca solo qualche gol, forse questo è l'unico rammarico dei biancocelesti".

Che ne pensi da doppio ex di questa finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta?

"Forse sono combattuto come non mai. Sono due realtà che mi hanno rappresentato in tutto e per tutto. L'Atalanta mi ha fatto crescere, praticamente mi ha messo al mondo nel calcio. Sono legatissimo all'ambiente e soprattutto a Mino Favini (parla del celebre direttore del settore giovanile atalantino venuto a mancare recentemente) al quale va il mio grandissimo abbraccio dopo la sua scomparsa. Poi c'è la Lazio, squadra che mi ha permesso di fare il salto definitivo tra i professionisti giocando anche in Champions League. Per la gara del 15 maggio vedo un 50 e 50. Si tratta di due compagini che giocano bene. Sono curioso di vedere come i due allenatori vorranno prevalere l'uno sull'altro".