ROMA - La serata del 3 novembre 2019 ha sancito un momento importante della pluricentenaria storia della Lazio. I biancocelesti dopo trent'anni sono tornati ad espugnare San Siro a tinte rossonere. Un 1-2 rifilato al Milan che spedisce la squadra di Inzaghi al quarto posto in classifica e a una lunghezza dal terzo.
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Signori e Signore, ecco a voi Luis Alberto
Luis Alberto si è preso letteralmente la scena in Milan-Lazio
La compagine di Pioli ha provato in tutti i modi a mettere i bastoni tra le ruote al club capitolino. Il tecnico emiliano l'aveva anche preparata bene, ma alla fine la qualità della Lazio ha avuto la meglio, e quando si parla di qualità non si può non menzionare Luis Alberto.
SIGNORI E SIGNORE, ECCO A VOI IL MAGO
Se fino ad ora vi era qualche dubbio sull'importanza di Luis Alberto per i risultati della Lazio, la prova messa in scena dal numero 10 contro il Milan probabilmente ha dato tutte le risposte che servivano anche ai più scettici. Il Mago, perché ormai è un dato di fatto oltre che un soprannome, è stato il protagonista indiscusso sul rettangolo di gioco. Difficile dare un voto inferiore all'8 al calciatore spagnolo. Molto attivo nel pressing, diverse volte riesce anche a recuperare palla, e una volta presa quest'ultima sono guai per i rossoneri.
Non sbaglia una scelta. Allarga il gioco oppure verticalizza esattamente quando è il momento di farlo. Per almeno tre volte manda a tu per tu col portiere i suoi compagni. In un caso Immobile, ma Ciro prende la traversa. In altri due Correa. Il Tucu il primo invito lo spreca, ma il secondo non può proprio sbagliarlo. In quest'ultimo caso, Luis Alberto manda in porta il compagno con una semplicità disarmante. Guarda fino all'ultimo Cataldi sulla sinistra solamente per aspettare il momento giusto per lanciare Correa con un no-look.
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