di Leonardo Mazzeo
ROMA – La telenovela Keita è finita, a qualcuno ha lasciato l’amaro in bocca, qualcun altro invece è contento così. Fatto sta che la partenza del senegalese ha sicuramente lasciato un’altra cosa: una casella vuota nel reparto offensivo. Lo sa bene Inzaghi, che più volte in conferenza stampa ha invocato un sostituto del suo numero 14, qualora fosse partito. Di più: un sostituto che potesse garantire lo stesso aiuto che dava Keita. E ora bisogna vedere se la società riuscirà ad accontentarlo.
TOTONOMI
La Lazio, proprio in questi minuti, sembra aver chiuso due colpi: Neto e Jordao, entrambi giovani ed entrambi provenienti dal Braga. I loro acquisti, comunque non ne escludono un altro: da i nomi della scuderia Mendes (Cavaliero, Helder Costa e Gonçalves), passando per Niang (che sembra vicinissimo al Torino), Brahimi, Bergwijn, fino ad arrivare a Nani, il nome più caldo. E potrebbe benissimo spuntare fuori un altro nome e concretizzarsi in una trattativa-lampo, come spesso accade nel rush finale del calciomercato. Certo è che adesso il tempo è veramente poco, e si rischia di strapagare un giocatore, oppure di prenderlo con troppa fretta, senza le necessarie valutazioni. Che richiedono tempo. E due giorni (poco più di uno, ormai) sembrano obiettivamente troppo pochi per trovare un giocatore che possa dare quello che dava Keita. Come aveva chiesto Inzaghi.
OCCASIONI MANCATE
Un giocatore giusto per sostituire Keita poteva essere, ad esempio, il Papu Gomez: la perfezione. Perfetto perché adatto a giocare in quel ruolo, perché esperto e in piena forma, abituato a giocare in Serie A. Un nome che avrebbe fatto gola anche alla piazza, un uomo-spogliatoio. E invece niente. Un altro profilo interessante poteva essere quello di Falcinelli, ma è rimasta solo una voce: il giocatore con tutta probabilità resterà al Sassuolo. Anche Gabbiadini avrebbe potuto fare al caso della Lazio, ma il suo agente ha detto che non si muoverà. Erano questi però, a nostro avviso, i profili che la Lazio doveva tenere più sotto osservazione. Perché con il solo Immobile certo del posto, con Felipe Anderson adattato a seconda punta e Luis Alberto più trequartista che altro, Inzaghi si ritrova con l’attacco quasi spuntato.
L’unico tra i nomi usciti negli ultimi giorni che può essere abituato al nostro campionato è Niang, che però non è propriamente una seconda punta, che ultimamente si è anche perso e che, tra l’altro, sembra ormai destinato a vestire la maglia granata. Gli altri non hanno mai giocato in Serie A. Andrebbero aspettati, e per farlo serve del tempo che Inzaghi, al momento, non ha: la massima serie ha preso il via, tra poco toccherà all’Europa League. Chissà se un ex Manchester United potrà fare al caso di Inzaghi. Tra tutti i nomi, forse, è quello più convincente: CONTINUA A LEGGERE
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