Un derby privo del proprio pubblico è già di per sé un derby monco. Anche se sugli spalti non sono mancate le scaramucce fra Tare e un tesserato della Roma. L'esito del match, purtroppo, è stato nefasto. Il 2 a 0 finale ha premiato i giallorossi, scesi in campo molto più motivati dei biancocelesti, che hanno mollato dopo la sconfitta di Firenze. Insomma c'è poco da commentare sul piano tecnico di questa stracittadina per certi versi inutile. Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Lazio in Europa League e Roma (probabilmente) in Conference. Il discorso va ampliato alla prossima stagione, nella quale la squadra allenata da Inzaghi (anche in futuro? Chissà!) non potrà più presentarsi con una rosa del genere. Destinata sistematicamente a "scoppiare" nelle ultime giornate.
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Derby, la coerenza di Zaniolo: sbeffeggia la Lazio sui social
Il centrocampista giallorosso è rispuntato sui social dopo una promessa infranta quasi subito
Ovviamente dall'altra sponda non aspettavano altro per tornare a farsi sentire, dopo le delusioni reiterate di quest'anno. Non è troppo lontano dalla realtà se affermiamo che i cugini giallorossi quest'anno ci hanno fornito quasi più soddisfazioni della Lazio stessa. Ma basta con le analisi amare. Passiamo alle constatazioni.
Non potendo essere lo stadio il teatro degli sfottò, sono stati i social a dare il meglio. Lo stesso Zaniolo che, ricorderete, aveva detto che si sarebbe preso una pausa da Instagram e co., non ha mantenuto la sua promessa. Anche quest'anno il centrocampista giallorosso ha giocato poco o niente, forse qualche gara in più l'avrà collezionata sulla playstation. Fatto sta che il "simpaticone" ha pubblicato una foto di mille anni fa in cui superava Radu con un tunnel, con la didascalia "Ciao belli" e due pere. Peccato che in questa stagione e nelle precedenti le pere prese dai portieri della seconda squadra della capitale siano state ben più di due. Ma il nostro "eroe" non è stato soddisfatto, diretta serale in cui inquadrava il soffitto e mandava l'inno della Roma. D'altronde è facile gioire per vittorie di poco conto e alle quali non si è dato alcun contributo.
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