In queste ore la testa dei calciatori della Lazio è tutta per il match di Europa League in programma domani contro il Galatasaray. Una volta archiviata la gara in ambito internazionale, per i biancocelesti tornerà il momento di riprendere il proprio cammino verso le zone nobili del campionato. L'avvio di Serie A non è stato esaltante ma c'è ancora il tempo per cambiare marcia. Il prossimo avversario dei capitolini nella massima divisione italiana sarà il Sassuolo di Alessio Dionisi. Tecnico chiamato a continuare il grande lavoro svolto dall'ex Roberto De Zerbi fino alla scorsa stagione. Il nuovo mister dei neroverdi, tuttavia, è soddisfatto di ciò che hanno dimostrato i suoi uomini ma si aspetta di vedere ancora qualcosa in più. In attesa del match del Mapei Stadium tra gli emiliani e i capitolini, i microfoni della Gazzetta dello Sport hanno scambiato alcune parole con mister Dionisi per conoscerne meglio il proprio calcio:
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Sassuolo-Lazio, Dionisi: “Giochiamo meglio con chi ci mette in difficoltà”
Il ruolo del mister
—"A voi noi allenatori abbiamo la presunzione di poter determinare il risultato. Invece il nostro primo compito è far rendere al massimo i calciatori. Sono loro i protagonisti. Non penso di fare nulla di speciale, infatti non sono geloso dei miei allenamenti. Il calcio di oggi sta comunque diventando complicato, ci sono diverse sfaccettature. Il difficile sta nel renderlo un gioco semplice. Da tecnici ci stiamo concentrando sempre di più sull'attacco perdendo qualcosa in difesa. Già nelle giovanili ci si allena meno sulle marcature".
L'avventura al Sassuolo
—"I punti fatti contro Napoli e Juventus ci hanno dato consapevolezza. Tuttavia, dobbiamo cominciare a giocare anche con le squadre meno forti. Il Sassuolo ha buone letture di gioco e siamo attenti in difesa, ma sono nei match che riteniamo più difficili. Dobbiamo crescere. Siamo partiti con il 4-2-3-1 per dare continuità e ora giochiamo con il 4-3-3. Raspadori esterno è sacrificato. Tuttavia ha caratteristiche che gli permettono di ricoprire più ruoli. Lui e Scamacca hanno qualità, sono giovani ma meritano rispetto. Sono in ottica Nazionale anche se hanno poco esperienza fuori dai confini".
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