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Empoli-Lazio, Vicario: “Provedel? Bisogna fargli solo i complimenti”

Guglielmo Vicario
Le parole del portiere dell'Empoli Vicario sulla partita con i biancocelesti soffermandosi anche sul rapporto e sulla stagione di Provedel
redazionecittaceleste

Tutte le parole del portiere dell'Empoli, Guglielmo Vicario, al termine della gara persa contro la Lazio. Tanti i temi affrontati dal portiere italiano che si è soffermato anche sul rapporto e sulla stagione di Ivan Provedel:

"Quest'ultima partita con l'Empoli? L'ho vissuta con grande passione come mi chiedo di fare sempre. Sicuramente mi ha fatto piacere il saluto del pubblico, ringrazio il mister per questo e per quello che mi ha dato quest'anno dove mi ha fatto crescere anche nelle dinamiche esterne. C'era bisogna mettere certi tasselli nello spogliatoio specialmente con i più giovani. Questo è un percorso che bisogna fare e lui da alcuni di noi ha preteso questo.

Empoli mi ha dato tutto sotto qualsiasi aspetto. Appena arrivato qui avevo tante paure, tanti timori. Insomma il primo anno di Serie A da affrontare da protagonista quindi mi ha dato tutto. Dall'aspetto lavorativo a quello umano e di crescita come atleta e persona. Benedetto il girono in cui è capitata l'opportunità di venire a Empoli. Sono estremamente contento di quanto fatto dal gruppo in questi due  anni: due salvezze straordinarie fatte con tre turni di anticipo. Non è una cosa scontata, ora è giusto godersi ogni momento. Mi dispiace quando si arriva all'ultima gara, perché poi quando cominciano le vacanze ti devi godere le sensazioni dell'annata. Quando arriva il rompete le righe c'è sempre un po' di malinconia. 

Posso ricordare tante bellissime partita: dal Napoli lo scorso anno fino all'Inter e la Juve quest'anno. Ci siamo tolti tante soddisfazione. Noi rappresentiamo una realtà piccolo ma con un popolo molto grande alle spalle. Le mie parate preferite? Quelle le associo a quando portano punti, quindi in questi due anni forse lo scorso anno quella su Chiesa e quest'anno su D'Alessandro del Monza. A me piacciono tanti portiere, sono nato con il mito di Buffon ma con l'idolo di Handanovic. Dal punto di vista della leadership e della tranquillità mi sono sempre ispirato a loro due.

Con Ivan condividiamo le stesse origini. Ognuno va fiero del percorso dell'altro. Ha fatto un percorso straordinario, è quello che ha fatto più reti inviolate in Serie A: bisogna solo che fargli i complimenti. È un ragazzo che ha attraversato momenti complicati ma ha dimostrato di avere gli attributi e il carattere giusto per superarli. Bisogna dargli grande merito perché sta facendo cose molto importanti"